domenica 19 dicembre 2010

Effimeri

Questo post non parla di medicine alternative o di truffe, racconta di qualcosa che da piccolo mi colpì profondamente. Che c'entra col blog vi chiedete? C'entra, nel blog scrivo quello che mi va e sono in vena di riflessioni (non so quanto intime o provocate dai troppi turni di notte).
Da piccolo ero appassionato di tutto ciò che vedevo, nel senso più stretto. Non sono mai stato un campione in matematica o in fisica, per ironia della sorte (alla luce di quello che scrivo in questo blog), mi attiravano le cose che accendevano la mia curiosità o che liberavano la fantasia, non quelle che richiedevano troppo razionalismo (e questo poi ho notato che è comune a molti scettici e razionalisti, forse una disillusione maturata con l'età).
Divoravo documentari ed enciclopedie, guardavo soprattutto le figure e da quelle capivo tutto. Non amavo lunghe divagazioni su teoremi e problemi pieni di calcoli, preferivo partire da una figura, un'immagine e da quella afferravo tutto il senso delle cose.
Non per niente se ero un discreto studente di materie come matematica, fisica o storia, ero un campione in geografia astronomica, biologia e scienze naturali.
 E per lo stesso motivo ero attirato dai misteri: gli alieni, lo Yeti, la telepatia, erano argomenti che facevano scoccare la scintilla dell'irresistibilmente attraente, io dovevo capire se quegli esseri o quei misteri fossero leggende o verità e non immaginate nemmeno la delusione quando scoprìi che il mostro di Lochness era una burla preparata ad arte. Sono cresciuto a pane e "Il mondo di Quark" (capirete quindi l'onore provato ad incontrare Piero Angela e dirgli "grazie").

Spesso non avevo bisogno di studiare più di tanto, sapevo già, per quanto avevo letto sugli animali, sull'astronomia e sulla medicina. I libri che i miei compagni di scuola sfogliavano svogliatamente per fare i compiti io già li conoscevo a memoria perchè letti e riletti interamente in pochi giorni.
Anche all'università molte materie le "trovavo già pronte" perchè per favorire il sonno la sera, non leggevo romanzi o avventure ma il libro di anatomia, quello di fisiologia o quello di clinica medica. Mi piaceva scoprire come funzionano le cose, i meccanismi. Ero molto curioso e non mi annoiavo affatto. I miei regali preferiti, soprattutto nei primi anni di università erano i libri di medicina.
Un giorno tra una pagina sui mammiferi e l'altra sugli squali, mi imbatto su uno strano insetto.

L'Effimera.

E' un insetto che inizia la sua vita come larva acquatica.  Appartiene all'ordine degli efemenotteri e vive per anni in acqua.
Poi diventa adulta.

Ha due ali, un piccolo corpo e due lunghe appendici alla fine del tronco. Gli individui adulti sono lunghi poco più di un centimetro. La storia dell'effimera mi fece riflettere tantissimo.

Questo insetto appena adulto esce fuori dall'acqua e cerca subito un altro individuo per accoppiarsi. Compie un volo nuziale in mezzo ad altri suoi simili, trova la sua compagna, si accoppia e muore. La sua vita dura poche ore, una o due, raramente arriva ad un giorno di vita.
Tanto flebile la sua permanenza sulla terra che non ha nemmeno una bocca per nutrirsi, non gli servirebbe.
Da bambino questa storia mi colpì profondamente, pensai e ripensai alla sua strana vita tante volte e sono rimasto colpito dal fatto che anche mio figlio, quando gliene ho parlato ne sia rimasto tanto affascinato da raccontarla a tutti i suoi compagnetti di classe (ha 6 anni) che però si voltano indifferenti tra un Gormita e Ben Ten (chi ha bambini piccoli accanto sa di cosa parlo). Anche io in fondo la sto raccontando ai miei compagni di blog e spero che almeno loro, visto il target dei lettori, non siano impegnati con un Gormita.

Spicca il volo, si accoppia e muore.

Che vita poteva essere quella di un essere vivente che "diventa grande", fa un giro e poi termina la sua esistenza?
Non ha altre possibilità, non può allungare di qualche giorno o almeno qualche ora la sua vita, muore, senza altra possibilità.
Non può sorvolare i prati che vede nè può provare a gustare del cibo. Non vedrà mai i suoi figli nè potrà concedersi un affetto o una lotta per l'accoppiamento. Non ha nemmeno il tempo di provare la paura per un predatore, di correre o fermarsi, di scegliere se andare a destra o sinistra, si alza in volo, si accoppia e muore, non esiste più.

Qual è la sua funzione? Probabilmente quella di componente della catena alimentare: cibo per pesci. Esiste per questo.
Dal suo punto di vista la vita non esiste, è un'illusione, non ha nemmeno la possibilità di avere quelli che noi chiamiamo "ricordi", non può essere nostalgica, vista la brevità del suo passaggio terrestre. Non vive in fondo, fa un volo e muore, basta.

Ecco.

Se provassimo per un giorno a sentirci delle Effimere, probabilmente non ci importerebbe del nostro collega che rompe le scatole e forse guarderemmo con occhi diversi chi abbiamo vicino.
Forse non malediremmo quell'idiota che ci taglia la strada nè la nostra testa esploderebbe per l'ennesima tassa da pagare che abbiamo trovato tra la posta, anzi, non avremmo tasse da pagare nè patenti da prendere, in poche ore di vita l'unica cosa che puoi fare è goderti ogni millesimo di secondo della tua esistenza.

Se solo pensassimo da Effimera così che tra qualche ora, nemmeno il tempo di esserci svegliati, la nostra vita si esaurirebbe, forse ci rivolgeremmo diversamente al nostro compagno/a, gli occhi di nostro figlio ci sembrerebbero più belli del solito e la voce di nostro padre, di nostra madre, amica, vicino...tutte le voci ci sembrerebbero più belle, musicali. Probabilmente non ci importerebbe altro se non goderci ogni piccolo secondo, ogni attimo.
Potremmo addirittura non lamentarci se stiamo male, se soffriamo: in fondo se è così è perchè siamo vivi.
Forse non avremmo nemmeno il tempo di rimpiangere il passato o rimuginare per il futuro, quale passato e quale futuro? Non esisterebbero.
Penseremmo solo al presente.
A quell'attimo che ci sta sfuggendo.
E sarebbe vivere peggio? Forse meno, ma peggio?
Sarebbe così terribile?

Sarebbe solo effimero, come sono alla fine, inevitabilmente, tutte le vite di questo pianeta.
Questa non è una considerazione triste e spero che nessuno trovi questo post "noir" c'è da essere allegri, noi solo in un anno viviamo più di 365 Effimere, a 40 anni abbiamo vissuto più di 14600 Effimere che se le mettessimo in fila formerebbero una coda di centinaia di metri, chiamala tristezza...cosa dovrebbero dire questi poveri insetti allora...
Proviamo quindi ogni tanto a pensare all'Effimera e poi a noi che ci perdiamo in tante sciocchezze.  Quando ci lamentiamo pensiamo che in quei minuti di sospiri già qualche Effimera è precipitata al suolo senza vita e godiamoci ogni piccola vita di Effimera che se ne va, sono tante ma non infinite.
Abbiamo anche più tempo di lei per farlo...


Alla prossima.

25 commenti:

  1. Le effimere sono un esempio estremo dello strano ciclo vitale di molti insetti, le cicale ad esempio vivono una vita adulta di qualche mese, mentre sono state larve per anni (alcune specie quasi un ventennio!). Pensare ad una cosa del genere per un essere umano, con le sue capacità mentali di ragionamento e autocoscienza è allo stesso tempo terribile e dannatamente stimolante. Quello che dici nel post è vero: una vita consapevolmente più breve sarebbe più brutta? Ci sarebbero persone disperate per questa prospettiva? Forse no, se fosse la nostra natura l'accetteremmo come accettiamo la nostra vita, ma allo stesso tempo credo che non avremmo mai avuto modo di evolverci così come siamo. D'altra parte, però, la frase di Jim Morrison la conosciamo tutti (agisci come se dovessi morire domani, pensa come se non dovessi morire mai), e credo sia accettata dalla stragrande maggioranza delle persone, almeno razionalmente, come una condotta di vita più improntata al vivere piuttosto che al sopravvivere. Come un effimera, dopotutto.

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  2. La memoria ci frega, magari potessimo essere senza cervello!

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  3. Indubbiamente un post bello e profondo!
    Se posso metterci i miei due cent, però, mi piacerebbe sottolineare che la percezione del tempo è un fatto soggettivo. Chi ci dice che la vita dell'effimera non venga percepita (ammesso che di percezione si possa parlare) con una lunghezza pari alla nostra?

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  4. Perdonate il piccolo esperimento:
    "La diagnosi e' chiara: gli resta pochissimo da vivere.
    Non ci sono cure, questo lo sappiamo benissimo, ci stringiamo intorno a lui trattenendo le lacrime, ma e' inutile.
    Si alza in piedi ed accenna un sorriso:
    - Tranquilli, lo sapevo, me lo sentivo.
    Distoglie lo sguardo mentre la bocca si contrae nello sforzo di trattenere le lacrime.
    Si volta per salutare il dottore ed è' a quel punto che le notiamo, ormai sono quasi visibili: le sue ali. La sua condanna.
    Sappiamo tutti cosa succedera': fra poco si rinchiudera' nel suo bozzolo e dopo qualche tempo sparira'.
    C'e' solo una cosa da fare: vivere!
    Assaporare queste ultime ore di vita insieme: un'ultima nuotata insieme, una cena, qualche scherzo, cercando di ricordare tutti questi anni passati insieme.
    Addio amico!
    E' stato bello conoscerti e vivere tutti questi anni in fondo allo stagno insieme a te.
    -- una larva di Ephemeroptera"

    "Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla."
    (Lao Tse)
    o in questo caso:
    "Quello che il mondo chiama farfalla il bruco chiama fine del mondo."

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  5. La percezione del tempo è soggettiva, sicuramente. E varia anche nello stesso individuo (la fila alle poste "dura di più" di una pizza con gli amici, a parità di tempo). Purtroppo non sapremo mai come percepisce il tempo un'effimera :-)

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  6. Bel post OT, l'ho letto molto volentieri.

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  7. Grazie per aver condiviso, ho apprezzato moltissimo lo spunto riflessivo...

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  8. Non mi sembra molto OT, anzi; la presenza di esseri così "misteriosi" dimostra come ci siano spunti di interesse veri nella natura senza doversi inventare nulla.
    Tra gli animali che conducono delle esistenze
    bislacche ci sono anche certi rospi che vivono in un buco fermi quasi tutta la vita, per uscire molto raramente a scopi riproduttivi.
    Mi riconosco molto nel profilo di studi che descrivi. Il mio problema fu al liceo dove avevo una professoressa di scienze che aveva imparato a memoria il programma e pretendeva un medesimo approccio dagli studenti, e riteneva un affronto un approccio un poco più eclettico su argomenti scientifici. Mi salvai sempre per il rotto della cuffia dall'esame a settembre, poi si raccomandò che non facessi mai materie scientifiche. Solo pietà per sue vicende personali mi impedì di sventolargli i miei risultati universitari sotto il naso ....

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  9. Tra l'altro a me hanno sempre affascinato gli animali che vivono molto: per esempio la mitica testuggine che arriva ai 200 anni, ma anche un il corvo, che vive ben 60/70 anni! :-)

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  10. Siamo talmente effimeri che se fossi l’imperatore del mondo renderei lo spreco di tempo un reato penale. Oh, non l’ozio volontario, quello è utile e serve a recuperare energie.
    No, io parlo del tempo buttato aspettando in coda allo sportello, in cassa al supermercato perché la vecchia deve pagare coi centesimi e usare tutti i buoni sconto. Come se le restasse tanto tempo da buttare via. Parlo delle lungaggini burocratiche e delle code in tangenziale, dei minuti gettati aspettando la gente in ritardo.
    Pensa essere un’effimera e il tuo amico ti chiede se lo aiuti a traslocare. O essere un’effimera e restare bloccato in tangenziale. Che fastidio.
    Ci vorrebbe un bel calcolo per verificare quanto tempo passiamo “aspettando” qualcosa. Sono sicuro che si va a finire nell’ordine degli anni. Le tipe che ti dicono “finisco di pettinarmi e arrivo” e ci mettono mezz’ora.
    Almeno l’effimera non deve rompersi tanto le scatole per copulare. Niente fiori o cene romantiche o regali. Macché fiori, mi restano 20 minuti, sbrigati che poi vedo se riesco a trovare altre femmine o almeno un’altra. Vedere un film? Ma sei fuori? Coccole post-coito? Ti sembra che abbia tempo da perdere? Al massimo la sigaretta, tanto che male vuoi che mi faccia.
    Mi accorcia la vita di un’ora? Alla faccia. No niente sigaretta, grazie.
    Nemmeno l’eiaculazione precoce sarebbe vista in modo imbarazzante. O almeno hai una scusa valida. Se sei un’effimera vecchia non puoi peró prendere il Viagra, perché ora che faccia effetto...
    Almeno non devi passare attraverso tutta la fase della pubertá, gli ormoni, l’acne, le situazioni sociali imbarazzanti. I mutui.
    Vabé, restando in tema, meglio se smetto di oziare e vado a fare qualcosa di utile. Arriveranno ‘ste ferie... che poi io passeró la vigilia in volo sopra l’atlantico, sai che roba.

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  11. *aggiunta alla parte del Viagra potrebbe essere qualcosa tipo “l’unico risultato che otterresti sarebbe morire con un’erezione”. E qualcosa sul non essere mangiato dai pesci perché sarebbe disgustoso anche per loro. (Mimare il pesce che si avvicina con la bocca aperta per mangiare l’insetto morto con l’erezione e poi si ritira con la faccia schifata).
    Potrei fare lo stand-up comedian se mi metto a scrivere tutte le vaccate che mi vengono in mente e poi le recito...
    Nel frattempo ho anche fatto cose utili, tranquilli.

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  12. @Alexandre

    Dai, forse già letto, ma sempre divertente. :)

    Ora fai la stessa cosa, ma dal punto di vista di una testuggine! =)

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  13. Giá letto?
    Giuro che è tutta roba che mi è venuta cosí.
    Sulla testuggine ci penseró che adesso mi tocca lavorare...

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  14. WeWee
    Religioso, filosofico o semplicemente nettare per la mente! Complimenti.

    Le risposte dei giocattoli
    "l'unica cosa che puoi fare è goderti ogni millesimo di secondo della tua esistenza".

    Risponde un Gormita:
    "Non credo io già, ma stolto,
    Quel che nato a perir, nutrito in pene,
    Dice, a goder son fatto,
    E di fetido orgoglio
    Empie le carte, eccelsi fati e nove
    Felicità, quali il ciel tutto ignora,
    Non pur quest'orbe ..."

    "E sarebbe vivere peggio? Forse meno, ma peggio"?

    Risponde Ben Ten:
    "assai felice
    se respirar ti lice
    d’alcun dolor: beata
    se te d’ogni dolor morte risana".

    Buone feste a tutti ! :-)

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  15. Bel post, anche se non condivido il messaggio di fondo per intero, perchè un uomo ha anche bisogno di conflitti per sentire di aver vissuto pienamente, ovviamente senza lasciarsi corrodere da inutile acidità.

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  16. Ti seguo dal post dove descrivi con estrema chiarezza una operazione chirurgica "tipo". Mi piace come scrivi e soprattutto quello che scrivi :D. Qualche consiglio per uno studente di medicina e chirurgia al secondo anno? :D

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  17. molto bello, grazie, come sempre.

    isabella.

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  18. Qualche consiglio per uno studente di medicina e chirurgia al secondo anno?

    Studia e poi applica la teoria con l'aiuto di chi è più esperto e osserva, osserva, osserva.
    Devi "rubare il mestiere". Dipende da quello che vorrai fare, dalla branca, la specialità, ma partire con un'ottima base teorica è fondamentale. Poi divora tutto quello che puoi con gli occhi e trasmettilo al cervello, deve muoverti la curiosità non banale.
    E mettiti sempre dalla parte del paziente.
    E preparati ad una vita piuttosto sacrificata.

    In bocca al lupo.
    :)

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  19. A proposito di cose effimere.

    Una bella notizia per l'omeopatia e una brutta notizia per la medicina? O viceversa? :-)

    http://www.galileonet.it/articles/4d13787672b7ab08d000004b

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  20. @Luca

    Attrezzati con le nuove tecnologie :-)

    http://bodybrowser.googlelabs.com/

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  21. @EpSiLoN74: Una bella notizia per l'omeopatia e una brutta notizia per la medicina? O viceversa?
    Dunque, fammi pensare... diluizioni, dinamizzazioni, miasmi, rimedi specifici per il singolo paziente e la singola patologia, ecc.
    Tutto inutile! Assumere un placebo sapendo che si tratta di un placebo ha gli stessi effetti dell'omeopatia. Azzarderei che è un brutto colpo per l'omeopatia (che verrà intortato e dato in pasto ai gonzi come prova definitiva della sua efficacia).

    Il tutto senza considerare la qualità dello studio (sia che sia condotto in modo rigoroso sia che sia fallato e pieno di bias smentisce i principì dell'omeopatia).

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  22. Buongiorno a tutti :). Zappando nel web alla ricerca della simbologia dell' insetto effimera, il vostro post ha attirato la mia attenzione. Premetto che vivo in paese e non ci sono specchi d'acqua ma ho assistito ad una cosa, da ignoratore, molto particolare: un gruppo di effimere danzavano a ridosso della chioma di un grande pino che vediamo dalla camera...era proprio una danza di accoppiamento. E' stato stupendo osservare questa fase (ho letto che dopo anni di stato larvale, le effimere durano qualche ora solo per il motivo dell'accoppiamento :). Sarà irrazionale, ma io credo nei segni della natura (amo le piante e gli animali, la chimica e la biologia come l'arte)...vorrei cercare di interpretare le ipotetiche correlazione che ci potrebbero essere con questa "fatalià rara". Se poteste aiutarmi potrei avere del materiale per scrivere un articolo nel mio blog (ilgiornaledelrisparmioenergetico.it) contestualizzato nell'ecosostenibilità. Grazie molte in anticipo e sentitissimi complimenti per il vostro blog.

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