mercoledì 23 marzo 2016

Come si scopre una bufala sulla salute? Semplice, osservando.

Nella vita ogni esperienza, positiva o negativa, ti insegna qualcosa.
È successo anche a me, vivi un'esperienza e poi ne trasferisci gli insegnamenti in tutto ciò che fai. Per questo motivo a volte racconto di episodi personali, sono serviti a me e possono servire a qualcun altro. Oggi vi racconto un episodio che apparentemente non c'entra nulla con i temi di questo blog, in realtà qualcosa c'entra, lo vedremo alla fine.

Qualche anno fa dei colleghi mi dissero che c'era un assicuratore che offriva polizze sul rischio professionale (l'assicurazione obbligatoria che devono fare tutti i medici) molto convenienti. Tenete presente che, già per un qualsiasi medico ma soprattutto per un ginecologo, l'assicurazione professionale può arrivare a costare cifre da capogiro (anche 10-15.000 euro l'anno, un vero e proprio salasso). Presi appuntamento con questo broker, persona distinta, elegante e gentile. In effetti le sue proposte erano allettanti, prezzi bassi, condizioni convenienti e disponibilità. Oltretutto l'assicurazione era un colosso mondiale, quindi a prova di "crack".
Stipulai la polizza e ne parlai con i miei colleghi i quali erano anch'essi (quasi tutti) assicurati con quella persona, alcuni anche per assicurazioni sulla vita.

Tornando a casa provai a leggere il contratto e, tra una riga e l'altra, comincia a notare come in fondo stavo leggendo delle semplici fotocopie (erano pagine stampate, unite da un raccoglitore, avete presente quelle bacchette di plastica per rilegare fotocopie? Proprio quelle).
Mi chiesi: ma in fondo qualsiasi persona avrebbe potuto stampare delle pagine, raccoglierle, mettere un paio di timbri e firme e dirmi che aveva stipulato un'assicurazione, che garanzie ho che sia tutto vero? Che ho stipulato davvero un contratto?
Voi sapete cosa significa assicurazione, vero? Per un medico poi, una grande responsabilità, anche economica.
Riflettendo ancora sul mio dubbio pensai..."ma non sarò vittima di una truffa?" ma era troppo strano, decine di colleghi assicurati da anni ed io pensavo alla truffa, forse stavo viaggiando con la fantasia...mah, nell'incertezza chiamai ad un collega.
Lui non aveva nessun dubbio, mi disse che il broker era una persona per bene e che anche altri suoi conoscenti erano assicurati, mai avuto problemi, ne conosceva decine. Feci presente il dubbio legato alla forma del contratto ed anche lui mi confermò che anche il suo fosse proprio un insieme di fotocopie rilegate con una bacchetta di plastica, cosa per lui normale, non è dalla forma che si giudica la serietà di un'assicurazione. Resto con il dubbio e lui, per tranquillizzarmi mi dice che, per sicurezza, avrebbe telefonato alla direzione centrale di quell'assicurazione.

Sorpresa...sorpresa...nessuna assicurazione a mio nome né a nome del mio collega. Quel broker non risultava nella banca dati dell'assicurazione. Io non ero assicurato, quello non era un assicuratore ed avevo firmato cartacce senza valore dando soldi per niente.
Quando il collega me lo disse non potevo crederci, avevo scoperto una truffa con il metodo più semplice: l'osservazione.
Avevo notato che in mano non avevo un contratto particolare o con carta filigranata ma dei semplici fogli stampati e raccolti, un dubbio semplicissimo, una banalità.

Allora chiesi a dei colleghi di farmi vedere i loro contratti spiegandogli il mio problema, loro erano sicuri del fatto loro, c'era chi pagava l'assicurazione sulla vita da 4 anni, nessun problema, l'altro che aveva l'assicurazione professionale da 7 anni e persino un'assicurazione sulla casa da 5-6 anni, mai nessun problema con quell'assicuratore. Quando mi incontrai con i colleghi scoprii che anche loro avevano dei semplici fogli di carta raccolti con una bacchetta di plastica. La collega che aveva stipulato l'assicurazione sulla vita aveva addirittura un semplice foglio giallo stampato al computer. Nessuno aveva avuto un dubbio, nessun minimo sospetto.
Ora veniva la parte più difficile: come risolvere il problema? Una denuncia? Quanto tempo sarebbe passato?

A quel punto ci venne un'idea, convocammo il broker dicendogli che c'era un altro collega interessato a sottoscrivere una polizza.
Lui accettò con piacere. All'appuntamento si presentò con la solita simpatia e gentilezza, sempre impeccabile, eravamo io, il collega (con un microfono che registrava tutto di nascosto) e lui in una stanza. Iniziammo a parlare del più e del meno fino a quando ad un segnale preciso (una telefonata in un'altra stanza), apparirono tutti i colleghi truffati, eravamo una quindicina.
Lui restò allibito, imbarazzato, accennò un sorriso..."che ci fate tutti qui...". Gli dicemmo chiaramente di avere scoperto la sua truffa che ora aveva due possibilità: restituire tutti i soldi o lo avremmo denunciato immediatamente, fermo restando che l'assicurazione che lui diceva di rappresentare sapeva già tutto (e ci aveva detto che lo stava denunciando).
Lui provò a negare, pochi secondi, disse di non capire ma poi si rese conto di non avere molte possibilità. Senza fare una piega, senza segno di pentimento, chiese di chiamare la sua banca per chiedere quanti soldi avesse nel conto. Pagò alcuni soldi in contanti e poi fece 10 assegni con la condizione che li avremmo prelevati l'indomani, se fossero stati scoperti sarebbe scattata la denuncia.
Gli assegni erano coperti, tutti riuscimmo a riavere le somme spese, anche chi pagava da anni. Lui scomparve nel nulla. Riflettemmo come comportarci per un'eventuale denuncia ma fummo preceduti dalla notizia che l'assicurazione lo aveva già denunciato ed alcuni giorni prima era stato interrogato dalla guardia di finanza con denuncia finale. Fummo chiamati anche noi truffati per testimoniare.

Il successivo processo finì con una condanna per truffa.
Ora questa persona è tranquilla e libera, si è presentata pure alle elezioni della sua città (perdendole) continua a fare piccole truffe ed a vendersi come rappresentante di questo o quel marchio ed ha tanti amici.

Questa storia l'ho raccontata per fare capire alcune cose:

1) Chi è truffatore lo resta. Una brava persona non diventerà mai un truffatore, non ci riuscirebbe. Servono delle qualità precise, alcune delle quali non proprio edificanti ed etiche. Si osservi chi ci propone il "miracolo", spesso basterà questo per capire con chi abbiamo a che fare.

2) Le truffe sono spesso sotto ai nostri occhi ma noi siamo talmente abbagliati e condizionati da non notarle. I truffatori più grandi (compresi quelli della salute) non usano trucchi complicati o meccanismi complessi per convincerci ma semplicissimi giochi di parole, trucchi da baraccone, piccole furbizie che anche un bambino scoprirebbe ma noi, ammaliati dalle promesse ed accecati da ciò che ci sta più a cuore, nemmeno ce ne accorgiamo. Spesso basta un attimo di raziocinio ed un po' di osservazione per scovare l'inganno. Il truffatore ci dice ciò che vorremmo sentire: un'occasione d'oro in campo commerciale, una guarigione in campo medico, un affare in campo economico. Osservare. Quando le promesse sono troppo belle per essere vere, accendere la lampadina...

3) Per smascherare i ciarlatani non è necessario essere medico, non è importante avere cultura, spesso serve semplicemente aprire gli occhi, svegliare il cervello, essere critici, controllare, verificare. In questi anni ho capito (e ne ho parlato spesso proprio qui) che i trucchi dei ciarlatani sono talmente evidenti che forse è questo il trucco principale: mettere tutto sotto gli occhi del truffato, talmente vicino agli occhi che non riusciamo a vederlo. Si osservi bene ciò che ci propone il "genio incompreso" di turno.


Il truffatore che ho incontrato io, mi proponeva delle condizioni "troppo belle per essere vere", esattamente come il truffatore della salute propone miglioramenti "troppo belli per essere veri". Questo esalta il cliente, esattamente come sono stato esaltato io e lo rende più fragile, facile vittima di inganno.
Nel mio caso il truffatore non era una persona poco curata o dall'aria sospetta ma era elegante, gentile, simpatico. Il truffatore della salute non si presenta come un "barbone", è sicuro di se, convinto e convincente, si circonda di oggetti, ambienti e termini che non fanno dubitare della sua "scientificità". Nel mio caso il truffatore non aveva usato timbri falsi o carta intestata falsa: delle semplici fotocopie, il timbro con il suo nome e la sua firma, tutto semplice ed evidente, è stato proprio l'osservare il fatto che chiunque avrebbe potuto preparare quei fogli in quel modo a farmi "accendere la lampadina", quei fogli non valevano nulla ed era evidente, è stato difficile capirlo ma l'ho capito appena ho guardato cosa avevo in mano: cartaccia.
Il truffatore della salute non usa testimoni falsi, effetti speciali o falsi video, è tutto vero ma dietro c'è un trucco: video, testimoni e pagine internet non valgono nulla, quello che "ha in mano" il paziente che si rivolge al ciarlatano è, dal punto di vista medico, cartaccia. Basterebbe osservare questo.
Ora, nel mio caso tutto è finito bene ed anche se fosse finito male ci avrei rimesso dei soldi. Nel caso dei truffatori della salute non finisce sempre bene e, se finisse male, ci si rimette la salute o la vita.
Per questo i due casi, nella similitudine, sono molto diversi.
Se nella vita "reale" molti di noi avranno avuto a che fare con truffatori ed imbroglioni, su internet la situazione è caotica. Si passa dal grande truffatore (guaritori che si propongono per malattie gravi, presunti esperti di finanza che invitano le persone ad investire con loro somme ingenti di denaro ed altro) a piccoli furbetti: venditori di oggetti miracolosi, molestatori, commercianti di paccottiglia.

La maggioranza dei truffatori della salute si presenta proprio come qualsiasi truffatore: credibile, geniale, affidabile. Promette quello che vogliamo e vende.
Allora il consiglio finale: quando qualcosa vi sembra troppo "semplice", quando qualcuno vi propone un metodo di cura che "i medici non conoscono" o "la scienza non usa perché porta fastidio", diffidate subito, non fatevi fregare.
Se proprio volete vederci chiaro fate l'avvocato del diavolo: sfidate chi vi fa queste promesse, chiedete prove oggettive, non "chiacchiere". Scommettiamo che anche voi smaschererete una truffa?
Non è difficile, richiede solo un po' d'impegno ma può salvare da solenni imbrogli o terribili sofferenze.

Attenzione ai truffatori, aprite gli occhi per capire chi avete di fronte.
Osservate.

Alla prossima.

domenica 6 marzo 2016

Illusioni a spesa pubblica.

Credo un po' tutti conosciamo il termine "viaggi della speranza", è un'espressione che indica gli spostamenti di persone malate verso paesi in cui esistono cure particolari che non sarebbero possibili nei luoghi di residenza della persona interessata.
Era una cosa molto in voga anni fa, soprattutto in campo cardiochirurgico, quando i trapianti e certi interventi erano appena all'inizio del loro perfezionamento e quindi si effettuavano solo in pochi ospedali nel mondo. I costi di questi spostamenti erano eccezionali, per non parlare dell'organizzazione: trasportare una persona malata da un continente all'altro non è facile e bisognava attrezzare appositamente un mezzo di trasporto per l'occasione. Non a caso i mezzi di trasporto più usati erano gli aerei dell'aeronautica militare, volo e costi a spese dello stato nella speranza di salvare una vita.
Poi il progresso ha fortunatamente consentito di diffondere la medicina dovunque, almeno nei paesi moderni soprattutto occidentali. Non è così necessario praticamente per nessuna grave malattia (e per noi italiani) recarci lontano: se una possibilità di cura c'è ed è efficace, è disponibile in qualsiasi città italiana.
Ci possono essere rarissime eccezioni che riguardano poche persone al mondo ma in questo caso, se la cura è efficace e pubblica, sarà lo stato con una legge apposita, a rimborsare i costi della cura in oggetto. La legge infatti prevede che, per cure ad altissima specializzazione (e questo può succedere in rari casi, per esempio per malattie molto rare) è previsto in via eccezionale, un rimborso parziale delle spese sostenute. Ovviamente uno dei requisiti da rispettare è che queste "cure estere" siano terapie con base scientifica e con adeguata documentazione a sostegno.

Ma non è sempre così.
Le cronache raccontano ogni tanto di voli di stato, aerei dell'aeronautica appositamente attrezzati, spese ed organizzazioni, per viaggi della speranza che hanno molti lati oscuri.
Le mete più gettonate sono due: Londra ed Israele.
La seconda soprattutto per le malattie neurodegenerative, in alcuni centri di Israele disporrebbero di una cura che ne migliorerebbe i sintomi. Peccato che di queste cure non c'è traccia in nessuna pubblicazione scientifica e peccato che molte affermazioni di alcuni centri ricordino quelle tipiche dei ciarlatani ma lo stato non sembra interessarsene e così, ogni tanto, un aereo militare parte per un viaggio che sarà solo un inutile spreco di tempo e denaro.
Leggiamo anche che si organizzano raccolte fondi, iniziative di beneficienza che si occupano di raccogliere centinaia di migliaia di euro per pagare queste incredibili cure e così, anche tante persone che credono di fare del bene, in realtà stanno solo foraggiando dei ciarlatani.
L'altra meta abbastanza gettonata è Londra.

Qui risiederebbe un centro di cura abbastanza conosciuto ma non per la sua serietà, quanto per l'offerta di finte cure, terapie senza base scientifica e vere e proprie sciocchezze.
Eppure ogni tanto parte un altro aereo, come è successo pochi giorni fa, con un aereo dell'areonautica che ha trasportato a Londra una persona affetta (sembra di capire) da "sensibilità chimica multipla" (di cui ho parlato tempo fa). L'aereo, attrezzato per l'occasione, con un equipaggio di medici ed uomini, è stato addirittura trattato in maniera specifica per il paziente con evidenti costi elevatissimi.
Il malato ha come destinazione proprio il centro londinese.
Tutte le spese e le operazioni organizzative a carico dei contribuenti italiani a cosa sono serviti?
Si parla di 200.000 euro dei quali 70 pagati dalla regione Sicilia. L'aereo, un Falcon 800, trasporterà la ragazza nella clinica.

L'agenzia Ansa parla della notizia. Un volo di stato per una falsa cura.

La struttura effettua le cure più strane e che, immagino, non abbiano destato il benché minimo sospetto in chi ha deliberato la spesa necessaria a quel trasporto. Una clinica privata che sostiene di fare cure "disintossicanti", ai "raggi infrarossi" o "chelanti" e che forse, prima di spendere cifre simili, meriterebbe più attenzione. La clinica è ben conosciuta per offrire cure senza base scientifica, senza prove di efficacia e che, già da tempo, hanno dimostrato di essere completamente inutili (se non dannose). Nel caso della sensibilità chimica multipla (malattia che ha una forte base psicosomatica), la clinica offre trattamenti disintossicanti, "immunologici" e "desensibilizzanti", un insieme di parole che, sommate, danno un unico risultato: bufale.
Ha qualche senso spendere somme del genere e mettere in moto una macchina come questa per portare una persona tra le braccia di chi vende illusioni?

La stessa clinica offre trattamenti contro la "sensibilità all'elettricità" o diete per curare la sclerosi multipla. Nessuno ha fatto caso al livello di queste "terapie" miracolose?
E nessuno ha saputo che il responsabile della clinica (il quale ne aveva un'altra poi chiusa per l'inconsistenza scientifica delle terapie proposte) ha subìto un richiamo dal suo ordine dei medici per trattamenti non supportati da basi scientifiche?

Nessuno può impedire al prossimo di credere a ciarlatani o false cure ma credo che uno stato che non solo non impedisca ma addirittura favorisca questa gente nel suo sporco lavoro, abbia perso di vista la prima, fondamentale regola del diritto: salvaguardare la salute del prossimo.
Il fatto che questi viaggi dell'illusione siano a spese dei cittadini (quando le strutture di cura del nostro paese chiudono per mancanza di fondi) è un'aggravante. In questo modo non è solo favorito il turismo dell'illusione ma sono tolti fondi necessari alle cure essenziali e provate, soprattutto in un periodo come questo in cui si tagliano servizi essenziali per carenze economiche.

Probabilmente tutto passerà in silenzio, probabilmente non c'è solo la clinica inglese delle cure miracolose a guadagnarci ma se qualcuno volesse approfondire il problema, di materiale ne esiste, tanto.
Basta volerlo.

Alla prossima.

Aggiornamento: il caso (come suggerito nei commenti) è stato trattato proprio un giorno fa dalla trasmissione "Striscia la notizia". Loro parlano di malattia rara comparsa in seguito a vaccinazione (non esiste un solo caso al mondo documentato scientificamente di sintomatologia di questo tipo causata da vaccini) e descrivono la vicenda come un caso pietoso risolto positivamente.


[Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale]