lunedì 29 luglio 2013

La pertosse

Una malattia con tanti nomi, in inglese si chiama "whooping cough", ovvero "tosse convulsiva", in Italia un sinonimo è "tosse canina", ma tutti descrivono il suo sintomo principale, è la pertosse.
Si tratta di un'altra delle tante malattie dell'infanzia (ma non solo) che solo negli ultimi anni siamo riusciti a limitare.
La pertosse è causata dall'infezione di un batterio (Bordetella pertussis) che esplica la sua azione dannosa con il rilascio di tossine molto potenti: prima dell'avvento dei vaccini, circa l'80% delle persone veniva infettato dalla malattia. Il batterio appena entra in contatto con le vie respiratorie umane, le aggredisce con un vero e proprio meccanismo adesivo che permette al batterio di "incollarsi" saldamente alle cellule di varie parti delle vie aeree e proprio in quella zona esplica la sua azione dannosa, questo è il principale meccanismo che causa il sintomo più tipico della malattia, una tosse imponente, continua, dolorosa ed insopportabile.
La malattia "spontanea", così come la vaccinazione, consente la produzione di "anticorpi" che proteggono l'individuo colpito da infezioni successive anche se questa protezione non è lunghissima e quindi è possibile che gli adulti che hanno avuto la malattia da bambini o sono stati vaccinati vengano colpiti una seconda volta. Vi sono due caratteristiche che rendono insidiosa la malattia: può colpire anche bambini molto piccoli e neonati e gli adulti colpiti dalla malattia possono sviluppare sintomi molto sfumati (la tosse è più leggera e non ha le caratteristiche tipiche, non c'è febbre ed altro) o essere una sorta di "portatore sano" (anche se per la pertosse NON esiste la forma di portatore sano) ovvero avere la malattia in corso senza presentare particolari sintomi o in forma molto blanda. Questo causa contagi difficilmente prevenibili perché può capitare che l'individuo colpito non sappia di essere affetto dalla malattia e per questo motivo l'unico modo per evitare la pertosse è la vaccinazione.

La malattia è altamente contagiosa e può avere effetti letali, si trasmette per via aerea (tramite per esempio le goccioline di saliva) ma già la sua forma "tipica" è drammatica per chi ne soffre.
Dopo il contatto con il batterio si ha un periodo di incubazione che in genere dura poco più di una settimana ed iniziano i primi sintomi che in genere sono "poco specifici", assomigliano cioè ad una normale influenza che colpisce soprattutto le vie respiratorie (si chiama fase catarrale), seguito dall'esplosione della malattia con tutti i suoi sintomi (può durare anche più di un mese), su tutti: 
  • crisi incontenibile di tosse (con un caratteristico "urlo inspiratorio", ovvero un sibilo molto pronunciato ad ogni colpo di tosse, simile ad un "ululato")
  • Produzione di catarro
  • Danni provocati dallo sforzo della tosse (emorragie congiuntivali, vomito, petecchie ed altro).
L'individuo in fase critica si presenta molto sofferente, visibilmente prostrato e con un malessere ed una stanchezza per niente tranquillizzanti e che allarmano chi gli sta attorno, la febbre può essere o meno presente e non è un sintomo costante. Durante le crisi di tosse avvengono vere e proprie crisi di soffocamento per le quali non vi è alcun rimedio, la persona colpita si presenta cianotica (ovvero con un colorito brunastro della cute per carenza di ossigenazione) e sembra non poter più arrestare gli episodi di tosse.
Arriva infine il periodo di convalescenza che è caratterizzato da poche crisi di tosse e che corrisponde alla ricostruzione delle strutture danneggiate dell'apparato respiratorio che quando tornano alla normalità fanno cessare i sintomi.
Il sintomo che allarma di più durante la malattia è proprio il soffocamento provocato dalla tosse, nei bambini in particolare il sintomo è parecchio allarmante e presentano un "sibilo inspiratorio" molto più acuto di quello dell'adulto. Chi ha avuto la pertosse ricorda drammaticamente quei momenti di "fame d'aria" nei quali si ha senso di morte imminente e confusione mentale grave, chi ha assistito a crisi di pertosse ha gli stessi terribili ricordi. Esistono in rete alcuni video che mostrano la gravità degli attacchi di tosse ma non li inserisco perché molto impressionanti.

Esistono anche alcune complicanze della malattia, rappresentate soprattutto dalle otiti (infezione del canale uditivo) e da infezioni respiratorie (polmoniti, broncopolmoniti) ma le complicanze più gravi (nel 5% circa dei casi) sono le encefaliti, spesso curabili ma a volte con esito letale (30%) o con conseguenze irreversibili (50%).
La pertosse non complicata ha una mortalità molto bassa, passata dai 10 casi su 1000 del '900 allo 0,01 per mille dei giorni nostri, anche se è molto più elevata per i bambini molto piccoli (1 per mille) e nei paesi poveri.
La diagnosi si effettua con l'esame clinico o con esami del sangue e di campioni di catarro, in genere basta l'esame dei sintomi per capire di trovarsi di fronte alla malattia, la terapia antibiotica riesce a ridurre i sintomi, evitare complicazioni e diminuire la capacità di contagio (soprattutto se effettuata precocemente).

L'unica possibilità di prevenzione è la vaccinazione, in genere associata a quella per difterite e tetano (DtaP, anche se oggi è a disposizione la vaccinazione esavalente), effettuata secondo i calendari previsti per il nostro apese al 3°, al 5° ed all'11° mese di vita con due richiami a 5-6 anni ed a 11-18 anni.

La malattia si è notevolmente ridotta in numero di casi proprio grazie alla vaccinazione, anche se in molte parti del mondo si segnalano epidemie di pertosse dovute soprattutto a mancata osservanza dei richiami consigliati o a mancata vaccinazione, lacune che causano anche diverse morti, come successo per un focolaio recente (2010) che si è presentato negli USA (in California in particolare), con 10 decessi. Per questo motivo la situazione globale è sempre monitorata per evitare il diffondersi di epidemie soprattutto in zone a basso tasso di vaccinazione, i dati del 2011 per l'Italia, parlano di 302 casi di malattia (nel 1980 16.643), si stima che la pertosse rappresenti il 13% delle cause di mortalità in tutto il mondo per bambini fino a 5 anni.
La diminuzione dei casi di malattia in tutto il mondo, come detto, ha avuto come impulso principale proprio l'avvento della vaccinazione, come si vede in questo grafico:

Casi di pertosse (colonne azzurre) negli anni e tassi di vaccinazione (linee blu e rossa) in percentuale.
Si è passati infatti dai milioni di casi degli anni '80 alle migliaia dei giorni nostri. Purtroppo, la morte da pertosse, se è un evento raro per gli adulti ed i bambini, è un fatto di cui bisogna tenere conto in caso di neonati, per loro, infatti, non è ancora arrivata l'età della vaccinazione e l'unica protezione è quella di essere circondati da individui vaccinati, non a caso la maggioranza di storie struggenti di bambini morti di pertosse è iniziata con un contagio da persona non vaccinata. Questo dovrebbe responsabilizzare tutti e far comprendere la doppia valenza (diritto-dovere) della vaccinazione, chi non si vaccina è come un evasore fiscale ma a differenza di questo non mette a repentaglio la nostra economia, quanto la nostra salute. Non dimentichiamo neanche che esiste una classe di individui che non possono effettuare la vaccinazione per altri motivi (problemi immunitari, malattie particolari, allergie...) e che beneficiano proprio dell'"effetto gregge", più persone sono vaccinate, più saranno protetti i non vaccinati.

La strada per trasformare la malattia in un ricordo è ancora lunga ma la collaborazione di tutti nel rispettare un dovere che è anche un diritto, forse permetterà ai nostri discendenti di parlare della pertosse come di un ricordo del passato.
Infine una nota storica. In passato si riteneva che la pertosse fosse causata da "aria insalubre" e che quindi portare i bambini in montagna dove l'aria era più "pulita" avesse un ruolo preventivo e curativo (gli antibiotici erano agli albori). Le gite in montagna per curare la pertosse erano quindi un'abitudine. Purtroppo si osservò che invece di migliorare quei bambini peggioravano (e questo probabilmente era dovuto al freddo che causava complicazioni e stimolava gli accessi di tosse), si pensò allora di organizzare "gite in aereo", si poteva così salire in quota senza però soffrire il freddo. L'operazione suscitò entusiamo perché i bambini sembravano stare meglio (in realtà in aereo andavano quasi esclusivamente bambini in fase di convalescenza o con forme lievi, una pertosse grave non consente grossi spostamenti) ma fu abbandonata visti i costi proibitivi del rimedio.
Qui un filmato dell'Istituto Luce del 1947 che racconta in maniera un po' propagandistica, uno di questi "viaggi della salute".



Alla prossima.

giovedì 18 luglio 2013

Testimoni e cure alternative 2

Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Perché non potrebbe essere possibile che una cura ancora non scoperta o non diffusa (segreta!), riesca a guarire una grave malattia?
Possibile ed è anche accaduto (non dimentichiamo il caso di Barry Marshall, che scoprì che l'ulcera gastrica poteva essere curata con un antibiotico quando fino ad allora per curare la malattia si arrivava anche all'asportazione dello stomaco e che per questa sua scoperta vinse il premio Nobel) ma a suon di studi e prove, non di pagine Facebook. Ammettiamo che un giorno uno di noi guarisse da una grave malattia grazie ad una cura alternativa, segreta, sconosciuta, cosa faremmo? Lo urleremmo al mondo per far conoscere a tutti questa grande novità o fuggiremmo nascondendo referti, prove ed evidenze?

La realtà è che se il guaritore è un imbroglione, i "testimoni", spesso sono vittime: di illusioni, di imbrogli, truffe, raggiri, sono soggiogati da un guru che psicologicamente ed a volte fisicamente, ne fa dei veri e propri adepti.

Qualcuno disse: "affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie", ma nel caso delle guarigioni "sorprendenti", la "prova straordinaria" si rivelerebbe particolarmente semplice, elementare: se una persona è guarita da una malattia con una cura, basterebbe dimostrare che...è guarita, che la malattia non c'è più e che la persona ha fatto solo quella cura: nella sua "banalità", questo concetto sembra insormontabile, perché nessun guaritore riesce a dimostrare in maniera inconfutabile che le sue "pozioni" siano riuscite a guarire una malattia o una sola persona, carte alla mano. Ci sono sempre mille problemi, referti mancanti, contraddizioni, dubbi, incongruenze. Un po' come le foto degli UFO: tutti li vedono ma non c'è una sola persona che riesca a fare una foto non sfuocata e che non mostri prova di ritocco.
Perché?
Le spiegazioni possono essere tante, il "guaritore" è distratto, non sa conservare i documenti, li perde, soffre di amnesia e quindi dimentica uno o più passaggi della storia del proprio paziente, usa la sua cura assieme ad altre (efficaci), oppure non capisce nulla di medicina o più semplicemente dice bugie, è un truffatore, un millantatore. Il suo "testimone" è confuso, ricorda male, è un attore, ignora le basi della medicina e quelle terapeutiche, oppure dice una bugia, mente a sé stesso ed agli altri.
Mettersi nelle mani di un millantatore quando si parla di salute non è solo pericoloso è da stupidi, da ingenui, perlomeno.
Ma queste infatti sono cose per creduloni, direbbe qualcuno...
No. Cioè sì, ma queste bufale incredibilmente insidiose, non sono esclusive di poveri cristi che lavorano via internet chissà da quale parte del mondo, succedono anche da noi, portate avanti anche da medici e questo le rende particolarmente subdole ed insidiose.
Una tipica "guarigione" miracolosa da medicina alternativa può concludersi felicemente, ovvero la persona è realmente guarita ma non certo grazie all'uso di pseudomedicine o tragicamente, il paziente non è mai guarito e talvolta, purtroppo arriva anche a morire, raramente per colpa della pseudomedicina (la maggioranza equivale a non fare nulla).
Un esempio può essere la tragica storia di Joanne Clodfelter che, affetta (luglio 2007) da tumore ovarico (è un tumore molto grave), si sottopone ad intervento e chemioterapia, dopo un anno (giugno 2008), un controllo mette in evidenza la comparsa di altre lesioni e quindi la necessità di sottoporsi a nuove cure, ma la donna rifiuta, nonostante il parere contrario del marito; ha conosciuto la "nuova medicina germanica" (una tra le medicine alternative più folli ed incredibili) teoria che vuole che ogni malattia derivi da un conflitto e che se non si guarisce è perché non si è riusciti a risolverlo (colpa del paziente quindi, mai del guaritore...) e seguendone le direttive si definisce guarita ed in salute.

Joanne, definita "in salute e nuovamente felice", muore pochi mesi dopo

Così la definiscono anche i seguaci di questa pratica: guarita ed in questi termini parla la pagina che racconta la sua storia: "Guarire attraverso la nuova medicina germanica".
Ma in realtà la donna (attenzione, immagini forti) è morta pochi mesi dopo il rifiuto delle cure standard.

Un episodio simile anche in Italia, una dottoressa seguace del "metodo Di Bella", annuncia in un congresso pubblico (esistono anche i video su You Tube), addirittura patrocinato da un ordine dei medici, la "risposta obiettiva e l'evidente miglioramento del performance status" (ovvero della qualità di vita) di una paziente con tumore al sistema epatobiliare. Il convegno si svolge il 9 giugno 2012, la dottoressa ha un  tono acceso e convinto, rivendica il successo della sua cura, d'altronde, cosa significa in italiano (perché non c'è bisogno di essere medici per "tradurre" quelle parole) "risposta obiettiva ed evidente miglioramento del performance status con MDB nel trattamento di tumore..."?
La realtà invece vuole che la paziente descritta dalla dottoressa fosse da diversi mesi in ospedale, in stato grave (frattura vertebrale, febbre, immobilità, necessità di farmaci e trasfusioni, definita "moribonda" dalla figlia), la dottoressa definisce "cistina [piccola cisti, ndr] al fegato" un "ascesso epatico" (problema molto più grave e preoccupante di una "cistina") e muoia l'11 settembre successivo (è un caso giunto alla mia osservazione che non descrivo nei particolari per motivi di privacy, in ogni caso posseggo tutto il materiale che è disponibile pubblicamente in rete), ovvero 3 mesi dopo la cura alternativa che era stata presentata come efficace e con risultato evidente.
La paziente non ha guadagnato vità né benessere, perché quindi presentare il caso in quel modo?



Perché è l'ennesimo "incredibile" successo della cura alternativa, facile, veloce ed indolore ma tanto incredibile da non essere vero.
Queste testimonianze "stupefacenti" sono frequentissime, mostrano come non sia necessario nemmeno usare trucchi o strani stratagemmi, in pochi hanno gli strumenti per capire e quando si è in uno stato emotivo molto debole non ci si perde in lunghe analisi, ci fidiamo.
Un altro esempio?
Sempre Simoncini, quello del "cancro che si cura con il bicarbonato": il video racconta di una donna colpita da cancro ovarico che dopo un intervento chirurgico ha una recidiva (cioè un nuovo tumore) in sede prerettale (cioè vicino alla parte finale dell'intestino). I medici le propongono un nuovo intervento chirurgico ma la paziente lo rifiuta e dice di essersi messa alla ricerca su internet per trovare alternative.

Il video è in inglese ed il suo titolo parla chiaro: "Recidiva ovarica in sede prerettale guarita con il bicarbonato di sodio"
Cosa si evince da questo titolo? Un tumore ovarico guarito dal bicarbonato, giusto?
Ma le cose non sono così ovvie come dice il titolo del video.

Tumore ovarico guarito con il bicarbonato, che però è arrivato dopo un intervento chirurgico...
Dopo aver contattato Simoncini, questo propone alla donna l'intervento chirurgico (lo stesso che avevano proposto i medici ma che la donna, chissà perché ha rifiutato) ma in "sua presenza" e durante l'intervento avrebbe "bagnato" la zona con bicarbonato lasciando un catetere per proseguire le "somministrazioni" dello stesso.
Visto che "terapia alternativa"? La donna doveva operarsi e si è operata, in più un bel risciacquo di bicarbonato.
Agli esami seguenti non vi è più traccia del tumore.

Perché avrebbero dovuto esserci tracce visto che la paziente ha eseguito un intervento chirurgico (il secondo) per rimuovere la lesione?
Perché dovrebbe essere stato il bicarbonato a "guarirla" visto che con l'intervento il tumore era stato rimosso?
Se il bicarbonato avesse la capacità di guarire il tumore, perché Simoncini ha fatto operare la signora (esattamente quello che le dicevano i suoi medici)?
Non possiamo sapere se la signora, consapevolmente o meno si renda conto dell'essersi prestata ad una "pubblicità ingannevole", ma sono le sue stesse parole che raccontano come la "guarigione" non sia certo dovuta al bicarbonato, l'alternativa all'intervento chirurgico proposto dai medici è stato...un intervento chirurgico con aggiunta di bicarbonato. Ma il "potere miracoloso" del bicarbonato, dov'è finito? Soprattutto: quale preparazione medica bisogna avere per comprendere che il bicarbonato di sodio è semplicemente uno specchietto per le allodole?
Questo trucco è tipico di molte "guarigioni" alternative, il paziente si è operato, ha rimosso la lesione tumorale, interviene il guaritore alternativo, usa il suo metodo e...miracolo, non c'è più il tumore (che già non c'era perché asportato chirurgicamente). Simoncini usa lo stesso trucco qui, per "dimostrare" di aver curato un tumore della pelle (con tanto di esami istologici, che però dicono che il tumore era stato rimosso interamente) o per un tumore mammario, qui.
Ancora sulla "nuova medicina germanica".
Una "guarigione" miracolosa con tanto di testimone con nome e cognome: decine di carie che scompaiono seguendo i consigli della medicina alternativa (le carie di un ragazzo sarebbero state causate dall'impossibilità di mordere il padre e dire una volta al giorno "ti voglio bene" le avrebbe fatte scomparire).
Così accade: il padre (che gestisce un sito pieno di "informazioni" alternative) recita il "mantra", il figlio guarisce dalle innumerevoli carie dentali, tutto certificato dal dentista del ragazzo. Incredibile.
Macché: basta chiedere proprio al dentista, risponde che le carie erano molto poche, causate da scarsa igiene orale e che lui non ha mai avuto modo di certificare alcuna guarigione. Tutto falso.

A chi legge il giudizio. Sottolineo comunque l'assoluta "banalità" delle testimonianze, a volte mi chiedo come sarebbe molto più "utile" alla loro causa e difficile da smascherare una testimonianza truccata bene, con referti falsi, la cui veiridicità sarebbe difficilissima da indagare, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta invece di falsi dozzinali, grossolani, stupidi.
Davanti a decine di falsi, come si può non dubitare della buona fede dei guaritori? Se davvero avessero centinaia di casi "risolti", perché dovrebbero ricorrere a falsificazioni?
Le guarigioni miracolose grazie a cure alternative, sono la versione "telematica" dei finti miracoli dei guaritori televisivi, diffusissimi in America, che compiono dei "tour" come delle star per "miracolare" i loro devoti, riempiono stadi ed alcuni si lanciano anche nei "miracoli da strada" (noto quello della "gamba che si allunga") che prevedono il guaritore, il "malato", il trucco e la guarigione, con tanto di pianti finali e pubblico estasiato. Nonostante sia difficile farlo quando si è in preda al "panico" della malattia, sappiate che c'è tanta gente lì fuori che cerca ingenui da fregare e che non vi dirà mai di essere un falsario.

La legge protegge i più deboli da chi ne vuole approfittare ed in alcuni casi arriva anche a fermare i ciarlatani, ma ne esiste un numero così grande da non rendere facile il lavoro, ogni tanto però qualcuno la paga cara. In California, un medico che prometteva guarigione dal cancro con la sua "pozione" di erbe (che poi non conteneva nessuna erba ma solo aromi), è stata arrestata e condannata a 14 anni di reclusione (e ad una multa di oltre 1.000.000 di dollari), in Canada inoltre è in atto un progetto (False Hope, cioè "falsa speranza") che identifica e segnala tutte le false cure per il cancro che si trovano su internet. Un problema da noi sottovalutato che oltre ad un cospiscuo danno economico causa vittime e disperazione anche se ogni tanto qualcuno viene fermato.

Credo che questi esempi possano essere una buona risposta a chi mi chiede: possibile che ci siano delle persone o addirittura medici che raccontino cose non vere con questo tipo di argomenti? , ci sono. Per questo in medicina una testimonianza "virtuale" non ha alcun valore, per questo non deve essere mai presa in considerazione.
Chiudo questo argomento riportando la traduzione dell'inizio di un articolo pubblicato su Stern, periodico tedesco che ha raccontato le follie della "nuova medicina germanica" di Hamer, non per aggiungere drammi al dramma ma per fare capire quanto può essere crudele una pratica vestita da "aiuto" ma che quasi sempre è una condanna. La traduzione e l'immagine sono tratte dal sito "dossierhamer", il sito più completo e documentato che esista sull'argomento.

Stern 24/11/82 sulla folle "nuova medicina germanica"
"Il tavolo è apparecchiato ma la paziente non ha fame. C'è arrosto di maiale per pranzo e ananas per dolce nella "Haus Dammersmoor". La paziente ha un cancro al fegato, colon e polmoni. È gialla da settimane. "Ma non fa niente", dice l'alto ed ispido dottore con voce suadente, "riusciremo ad estirparlo". "Oggi stiamo già molto meglio". L'ammalata cerca di sorridere. La fetta di ananas è meno gialla di lei. "È normale", dice il dottor Ryke Geerd Hamer, "anche se il cancro è stato fermato, il fegato che è stato colpito deve fare un duro lavoro. Le sue mani sono molto calde, segno che ha superato l'ostacolo". Cancro al fegato, polmoni, colon. Gli altri presenti al tavolo fanno un cenno di assenso, credendoci davvero o solo come gesto meccanico. Tutti sono malati di cancro allo stadio terminale. Un anno fa abbiamo già visto questa scena, solo che la casa non si chiamava "Dammersmoor" ma "Rosenhof" ed era nel sud della Germania a Bad Krozingen e non in un paesino, Gyhum, vicino Bremen. Attorno al tavolo del dottor Hamer c'erano sedute le stesse persone: visi gialli, smunti e con il ventre dilatato. Gli stessi malati terminali, solo che non sono proprio gli stessi, perché delle persone di Rosenhof non è più vivo nessuno. Nessuno di loro è stato guarito dall'uomo che parla dei suoi colleghi chiamandoli Medi-Zynker (medi-cinici) e che per il suo metodo curativo della "legge ferrea del cancro" assicura senza batter ciglio un successo dell'ottanta percento".

Non fidatevi di chi vi promette miracoli, coloro che dicono di aver trovato il rimedio per risolvere tutti i problemi, in realtà hanno trovato quello per risolvere i loro.
Perché lo facciano non posso saperlo, chiedetelo a loro, non a me.

Alla prossima.

La prima parte dell'articolo è qui.

NOTA: Ne approfitto per ufficializzare una mia decisione che ho preso da qualche settimana: tranne casi particolari e che sarò io a decidere, la mia disponibilità nell'esaminare presunte guarigioni da gravi malattie tramite medicine non scientifiche da parte di privati finisce qui (naturalmente sono libero di esaminare casi "pubblici", ovvero liberamente diffusi in rete). Sono accaduti alcuni spiacevoli episodi tendenti a strumentalizzare la mia persona e la mia disponibilità per cui preferisco da ora in poi evitarne di nuovi. Non inviatemi quindi documenti o cartelle o testimonianze che mostrerebbero storie cliniche di vostra conoscenza, non le esaminerò. Chi ritiene di aver beneficiato di una guarigione "eclatante" grazie ad una pseudomedicina può comunicarlo al proprio medico curante.
Confermo inoltre che in 5 anni di attività del blog e decine di documenti ricevuti per l'analisi di presunte guarigioni tramite terapie alternative non ho trovato un solo caso di guarigione da malattia dovuto all'uso di medicine non scientifiche.

Grazie per la comprensione.

lunedì 8 luglio 2013

Staminali, la sperimentazione? Facciamola.

Aggiorno la vicenda staminali, se non sapete di cosa si parla, potete dare una veloce lettura qui.
Nel mio ultimo articolo eravamo rimasti al punto in cui il ministero della salute acconsentiva con un decreto legge di sperimentare la presunta cura (mai dimostrata con evidenze o test scientifici) per decine di malattie, proposta dal prof. Davide Vannoni, laureato in lettere e docente universitario di psicologia, che sostiene di aver scoperto un metodo per preparare le cosiddette cellule staminali, capace di guarire o migliorare molte malattie che ad oggi non conoscono farmaci definitivamente efficaci, Vannoni è presidente di Stamina, una ONLUS da lui creata. La sperimentazione sarebbe dovuta partire il primo luglio 2013.
Salto l'intero capitolo delle inevitabili polemiche suscitate dall'avvenimento ed arrivo al giorno d'oggi. Prima di iniziare è bene sottolineare come ad oggi non esista nessuna malattia che ha visto il suo decorso cambiato dalle infusioni di staminali da parte del metodo di Vannoni, non una sola persona "guarita" o "migliorata" in maniera del tutto ascrivibile in maniera certa alla somministrazione del "metodo Vannoni", né sono noti i particolari di questa metodica, non sappiamo quindi i reali "poteri" di questa presunta cura e non ne conosciamo le caratteristiche precise: in parole povere lo stato italiano sta sperimentando non si sa cosa, per ottenere non si sa cosa e spende 3.000.000 di euro, mettendo in moto una grossa macchina organizzativa che impegnerà risorse, persone e strutture, oltre a sottoporre persone in carne ed ossa ad una procedura sconosciuta.

La sperimentazione, come detto, doveva avere inizio il 1 luglio e per iniziare le procedure erano necessari alcuni passi:
- Nominare una commissione che controllasse le varie fasi della sperimentazione ed i suoi risultati.
- Ottenere i particolari (il "protocollo") del "metodo Vannoni".
- Identificare alcune patologie su cui sperimentare il metodo (perché sarebbe impossibile "provare su tutto" ed a caso).

Il 21 giugno il ministero della salute convonca una riunione per decidere i particolari della sperimentazione, appuntamento inutile perché il prof. Vannoni non si reca alla riunione in quanto il suo socio (prof. Marino Andolina) non è presente perché si trova all'estero (in Iraq) per delle conferenze sul tema.
Nuova convocazione il 25 giugno. L'appuntamento è rispettato e si stilano i primi accordi per la sperimentazione, anche se Vannoni si dice in attesa di conoscere i componenti della commissione ministeriale e l'elenco delle malattie che dovranno essere "testate" con il suo protocollo.
Il 29 giugno il prof. Vannoni afferma di non voler consegnare i protocolli perché esige alcune garanzie. Nel frattempo appare in alcune trasmissioni televisive dove continua a parlare di migliaia di persone in attesa della presunta terapia.
Nella serata dello stesso giorno il ministro della salute annuncia la composizione della commissione ministeriale che sarà formalizzata nei giorni successivi e che è così composta:
  • Presidente dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)
  • Presidente del centro italiano trapianti
  • Presidente dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità)
Coordineranno un gruppo di esperti formato da esponenti del mondo della ricerca, di esperti di genetica e malattie neurologiche e cellule staminali, diretto dal il prof. Bruno Dalla Piccola, genetista di fama internazionale.
Previsto un rappresentante delle famiglie di pazienti con le patologie trattate ed un giurista.
Dopo prime notizie divulgate, il primo luglio un'altra dichiarazione di Vannoni, non vuole consegnare i protocolli e quindi la sperimentazione non potrà iniziare. Un incredibile dietro-front quindi.

Vannoni critica le scelte del ministero, lo fa ironicamente, scherza con le parole ed ironizza in pieno stile "Iene", il programma che lo ha lanciato in TV e, nonostante l'argomento sia serissimo, pubblica le sue dichiarazioni nella sua pagina Facebook, leggiamole:
Bene, finalmente si aprono le porte della sperimentazione, il genetista Bruno dalla Piccola disegnerà la sperimentazione e indicherà un gruppo di esperti che valuteranno i risultati. La metodica verrà cambiata per adeguarsi alla produzione farmaceutica (la deroga prevista dal parlamento sembra riguardasse solo il saltare la fase preclinica sui topi), la produzione verrà fatta da biologi NON di Stamina (perchè no, magari nel laboratorio di Paolo Bianco) ed è già stata individuata una delle tre patologie: la Sma1 (che avevamo chiesto di non inserire in quanto troppo complessa da valutare, in termini di risultati, nei 16 mesi oramai rimanenti, inoltre la riduzione della metodica, prevista per la standardizzazione, non è mai stata provata sulla Sma). Tutto questo senza consultare Stamina, nè tenendo conto degli esperti universitari che abbiamo indicato. Vorrei tanto conoscere i consulenti del ministro Lorenzin che hanno partorito queste scelte diplomatiche e super partes. Suggerirei, per non farci mancare nulla, di chiedere, già da oggi, a Nature di pubblicare i risultati, ho l'impressione che siano già quasi pronti. Forse tutta questa urgenza si sarebbe dovuta dedicare a risolvere il problema di Brescia dove l'ingestibile lista di attesa sta causando mancanza di cure e morti, nonostante gli ordini dei tribunali, ma questa problematica credo sarà risolta nel breve con la stessa arroganza, magari chiudendo l'ospedale di Brescia o anche solo il suo laboratorio. Caro ex ministro Balduzzi, ci manca proprio tanto... e, sinceramente, devo dirle che non avrei mai pensato di scrivere questa frase.

La SMA1 non sarebbe una malattia adatta da "testare" perché "troppo complessa da valutare", eppure poche settimane fa morì una paziente per la stessa malattia, la SMA1 e Vannoni usò parole pesantissime nei confronti dell'ospedale di Brescia e delle autorità perché la signora non riuscì a seguire la terapia, com'è possibile che nel suo caso le staminali sarebbero state decisive (le avrebbero addirittura salvato la vita!) mentre sperimentarle sarebbe "complesso" e non valutabile?
Vannoni aveva dichiarato che le staminali, oggi "rappresentano l'unica strada disponibile per vivere con una Sma1" ed ora la malattia non sarebbe più adatta per la sperimentazione, non c'è una "lieve" contraddizione?
Come mai riteneva "accettabili" i video de "Le Iene" o i racconti dei genitori sulla stessa malattia ma ora non ritiene sufficienti 18 mesi di sperimentazione con tanto di commissione di esperti? Come fa a non essere valutabile un miglioramento se Vannoni stesso riteneva "valutabile" un video su Facebook?
Sulla commissione ministeriale altre critiche.
Eppure a capo della commissione ci sono i più alti rappresentanti delle istituzioni sanitarie del nostro paese, ci sono esperti (come il genetista Della Piccola) nella cura di malattie genetiche, chi si vuole consultare?
C'è pure un rappresentante dei pazienti, un giurista, cosa si vuole di più?
Inoltre il prof. Vannoni non ha mai proposto dei nomi alternativi, ha dichiarato di avere una lista di "esperti" che avrebbe fornito su richiesta, la richiesta non c'è stata e la lista non è mai uscita fuori. Una commissione, un arbitro, in ogni caso, non può essere scelto dal "giocatore" come desiderava Vannoni: scegliere gli esperti più prestigiosi in Italia è una garanzia per lui, per i pazienti e per tutti noi che stiamo sovvenzionando questo discutibile test.


Davide Vannoni, che inizialmente diceva di voler curare gratis tutti i bambini malati del mondo, ora si rifiuta e non consegna la sua "ricetta" al ministero.

Il professore di psicologia continua imperterrito: parla di "ingestibile lista d'attesa", quando lui tiene strettissima la sua presunta cura senza diffonderla, non la regala, non la mette a disposizione, non fa nulla per "gestire" la lista d'attesa, l'unico passo fatto in questi mesi è un accordo con una multinazionale farmaceutica, con essa Vannoni non ha avuto alcun problema a stringere accordi e nessuna reticenza.
Stamina, inoltre, dispone di soli 2 biologi (che sono coloro che preparano le cellule): anche se lavorassero 24 ore al giorno, come pretende che possano soddisfare le richieste delle migliaia di pazienti che, a suo dire, hanno fatto richiesta di "terapia"? Risulta evidente che l'unico modo di soddisfare le richieste è quello di coinvolgere altre persone, ma lui non vuole farlo.

Il presidente di Stamina parla anche di metodica "cambiata per adeguarsi alla produzione farmaceutica", come se questo significasse chissà cosa.
Non è vero che la metodica debba essere cambiata e non si capisce perché Vannoni usi questi argomenti.
La "preparazione farmaceutica" è esattamente quella che si fa in tutte le parti del mondo quando si trattano prodotti "vivi" come le cellule umane. La procedura della Stamina non sarà creata in un'officina meccanica tra viti e bulloni ma in un laboratorio dotato dei requisiti di legge più moderni per questo tipo di lavorazioni, non c'è nulla da "cambiare", c'è solo da rispettare i requisiti di preparazione, le staminali di Vannoni dovranno essere preparate semplicemente con attenzione, ciò che, leggendo le ispezioni dei NAS e dell'AIFA dei laboratori di Vannoni (si parla di sporcizia, sangue, norme non rispettate, confusione e condizioni pessime dei prodotti), non emergeva, di cosa si lamenta quindi Vannoni?
Ma poi perché il prof. parla di "modifiche" al suo metodo quando non c'è nessuna modifica da fare?

Questo lo può raccontare ad un profano, l'unica cosa che deve fare la Stamina è "standardizzare" la metodica in modo da poterla riprodurre: è semplice, logico e fattibile, se una metodica esiste.
Cioè, se dicessi che con l'olio d'oliva curo la cefalea e qualcuno mi chiedesse qual è la mia ricetta, non posso dire "metti un po' d'olio dove vuoi e come preferisci e lascialo qualche giorno" ma "metti 1 grammo di olio sulla parte centrale della fronte in uno strato sottile e lascialo 4 ore", questo non significa "cambiare" il metodo ma "descriverlo" bene, è questa la modifica che chiede il ministero ed è il minimo che si possa fare per una sperimentazione, o si proverebbe una cosa a caso, vaga, cioè inutile. Se una persona non sa standardizzare la sua procedura significa una sola cosa: che non la conosce (o che la procedura non esiste, ancora più grave).

Una cosa interessante però l'ha scoperta la rivista Nature (forse la rivista scientifica più importante al mondo) in una sua inchiesta sulla vicenda italiana, parla di frode scientifica.
Nature infatti ha scoperto che l'immagine presentata da Vannoni nella sua richiesta di brevetto (poi respinta dall'ufficio brevetti statunitense) che rappresentava due cellule "similneuronali" da lui ottenute...non erano da lui ottenute.
Vannoni infatti ha copiato la foto da un vecchio studio del 2003 e l'ha inserita come foto dei suoi risultati. 

L'immagine che Vannoni ha inserito nella sua richiesta di brevetto, in realtà era stata ottenuta da un gruppo ucraino molti anni prima

Un'altra foto è stata estratta da un altro studio (in cirillico, pag.89), in pratica il professore di psicologia non ha fornito un'immagine di cellule da lui ottenute con la sua procedura ma quella di un ricercatore che usava una procedura diversa.
Non solo: un esperto di staminali ha definito quelle due cellule raffigurate nella foto come risultato di un trattamento "citotossico", le cellule ovvero, appaiono danneggiate e quindi senza nessuna attività "benefica" ed anzi una potenziale attività dannosa.
Vannoni prova a rispondere a questa grave contestazione con il fatto che lui da tempo collaborava con gruppi russi e quindi sarebbe normale che le immagini siano identiche, Marino Andolina (socio di Vannoni) conferma: i biologi russi erano dipendenti di Stamina, quindi le loro immagini erano praticamente proprietà di Stamina, la ricercatrice russa autrice di quelle foto però smentisce, Vannoni neanche lo conosceva ai tempi dello studio quindi le immagini sono risultato di suoi studi indipendenti e che non hanno nulla a che fare con il professore torinese ed in ogni caso lei non ha ricevuto nessuna richiesta di utilizzo delle foto.
Una bella gatta da pelare per l'inventore della cura di tutti i mali.
Davanti a queste gravi novità, qualcuno a questo punto chiede di sospendere la sperimentazione, addirittura di denunciare Vannoni per truffa ai danni dello stato e la polemica divampa.
Vannoni ribatte sprezzante che se non otterrà le garanzie richieste non parteciperà alla sperimentazione.
Il socio di Vannoni, il dott. Marino Andolina, riferendosi all'articolo di Nature che parla di frode, ha pubblicato (anche lui sulla sua pagina Facebook) un comunicato nel quale si lamenta che "nessun giornale ha scritto tanto contro una metodica a base di staminali. Niente contro i cinesi ed i thailandesi che hanno guadagnato miliardi (di euro) curando i nostri pazienti" e si scaglia contro ricercatori e detrattori.


I "cinesi e thailandesi" è un riferimento alle numerose cliniche presenti in quei paesi orientali, note per vendere care delle inutili ed inefficaci cure con staminali (ne ho parlato qui), spesso vere e proprie truffe.
Contemporaneamente Vannoni continua ad attaccare ministero, scienziati, pubblica mail private su Facebook, invita a bombardare di mail l'università di Udine, dice che il suo metodo "non ha ricette" e così via, insomma, fa di tutto tranne che regalare la sua cura prodigiosa ai bambini sofferenti mentre annuncia di poter consegnare il protocollo per il primo di agosto (un mese dopo l'inizio stabilito).

Ecco dove siamo arrivati.
A me sinceramente la vicenda ha stancato.
Credo che chiunque abbia un po' di spirito critico e ragioni in maniera equilibrata capisca a questo punto il tenore dell'intera vicenda, non ci vuole molto, non servono grandi basi scientifiche ma serve un po' di buon senso.
A questo punto, vista anche la decisione del governo e sperando che i ritardi di Vannoni nella consegna del suo protocollo non siano infiniti, credo che si debba dare inizio alla sperimentazione.
In questi giorni, oltre alle invettive di Vannoni ed al suo atteggiamento, ho notato anche delle esagerazioni da parte di alcuni degli scienziati e di parte della stampa che si è occupata dell'argomento, si sono lette parole grosse, come se tutti si fossero svegliati da pochi giorni e solo ora si accorgessero delle enormi incongruenze e delle assurdità di questa storia. Si è parlato di "frode scientifica" anche se in tutto ciò che ha fatto Vannoni, c'è di tutto, ma di frodi scientifiche non ne ho vista neanche una, visto che di scientifico Vannoni non ha nulla, né professionalmente né per come presenta le sue idee.
Che le staminali di Vannoni non abbiano nemmeno un dato che le faccia considerare "interessanti" lo sappiamo da mesi e che Vannoni abbia assunto un atteggiamento antiscientifico e poco corretto lo sappiamo da mesi. Che abbia firmato un contratto con un'azienda farmaceutica lo sappiamo anche, che su di lui esiste un'indagine per reati gravi (ma che attualmente non è colpevole di nulla, per la legge), pure. Le denunce di presunte "vittime" del metodo Stamina, non sono nuove, esistono da mesi, perché i giornalisti le diffondono a giochi fatti? L'interesse economico dell'azienda farmaceutica Medestea, è una novità? Ci sarebbero ancora tante altre cose da indagare, come l'autorizzazione alla somministrazione delle staminali in una struttura pubblica nonostante non vi siano le basi per farlo, la connivenza di alcune trasmissioni televisive estremamente e stranamente testarde a portare avanti il "progetto" di Vannoni.
Perché tutti si stanno agitando così solo ora? Il ministero cosa ha fatto prima che la vicenda assumesse questi toni?
Perché i media che hanno avuto un ruolo decisivo per la diffusione di una vera e propria bufala medica, ora si strappano le vesti parlando di ciarlataneria ed imbroglio o fanno la "grande rivelazione" che prima di diventare un guru delle cure alternative Vannoni fosse un imprenditore di call center? Esce fuori anche la Porsche con targa svizzera. Mi aspetto la parrucchiera intervistata in esclusiva che disprezzi l'untuosità dei suoi capelli. A me sinceramente non importa né dell'auto di Vannoni, né di chi gli stira le polo, a me interessa come i media e poi il governo abbiano dato una superficiale fiducia ad una persona che non ha portato nemmeno un elemento sufficiente a riceverla e questo improvviso "risveglio" è abbastanza ridicolo, per questo comincio a stufarmi della situazione.

Prima "tutti a favore" ora "tutti contro" e così chi non ha i mezzi per capire...capisce ancora meno, crede ai complotti di Vannoni, sospetta, dubita.

Sono stati proprio i mezzi di comunicazione a creare false speranze, a trasformare una sciocchezza in "presunta cura", sono stati proprio gli scienziati (tranne alcuni) a sottovalutare il fenomeno, è stato proprio il governo a mostrare leggerezza ed indifferenza e di tutto questo Vannoni si è approfittato. Queste persone bisogna fermarle prima, non quando il danno è stato fatto.


Vannoni deve smetterla di fare il guru ed aizzare la gente, gli scienziati e la stampa però la smettano di scandalizzarsi e di attaccare ad personam, è troppo tardi, il danno è stato fatto (sperimentazione o meno) e bisogna porre rimedio. Se la sperimentazione non si facesse, centinaia di persone resterebbero con il dubbio (perché se hanno avuto il dubbio ora, con queste premesse, figuriamoci dopo, senza sperimentazione), la decisione del governo, discutibile e fuori da ogni logica scientifica, è l'unica possibilità per risolvere questa fintoversia, mi sembra che il ministero abbia adottato tutte le garanzie necessarie per lo svolgimento di una buona sperimentazione, si faccia ed aspettiamone i risultati.
Se dovesse risultare un effetto benefico di quelle staminali saremmo tutti contenti, se dovesse notarsi una mancanza di efficacia (o peggio una pericolosità) Vannoni taccia e scompaia per sempre e questa storia valga da lezione per il futuro.

Andiamo avanti quindi, ma sbrighiamoci, la pillola può essere amara ma va inghiottita, il decreto legge c'è, il ministero è pronto, i soldi ci sono, gli esperti pure, manca solo Vannoni: si sbrighi, faccia silenzio e rispetti ciò che gli stanno mettendo a disposizione e le famiglie che sperano, così chiariamo una volta per tutte questa faccenda.
Con le parole non si cura nessuno.

Alla prossima.

martedì 2 luglio 2013

Testimoni e cure alternative (parte prima)

Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Uno dei punti di forza delle cure alternative sono le testimonianze di guarigione. Sono il perno dell'"ufficio marketing" della pseudoscienza.
Una cura poco credibile può diventare "eclatante" quando si ascoltano testimoni in carne ed ossa raccontare di improvvise guarigioni, mostrare referti, parlare di "regressione della malattia", è scioccante, convincente, può far crollare il più scettico degli ascoltatori e questo i venditori di cure lo sanno. La "pistola fumante" che nella medicina seria è rappresentata da studi che durano anni, statistiche, confronti e freddi numeri, per le pseudomedicine diventa un'arma fulminante: basta un video, le parole giuste, una guarigione incredibile e chinque verrà colto dall'ombra del dubbio.

Com'é possibile che queste persone mentano? Ma mentono davvero o qualcosa di reale c'è? Attori? Semplicemente ingenui plagiati? Oppure ciò che dicono corrisponde al vero?

Sono ormai più di 4 anni che mi occupo di medicine alternative e le testimonianze personali sono uno dei campi che più mi impegnano ed affascinano per l'innata curiosità che mi porta a "scoprire il mistero" ed il blog è iniziato proprio così, per spiegare un'apparente "guarigione miracolosa" poi rivelatasi una bufala. Ma se non è complicatissimo (per un medico) smentire una presunta cura, se la ricerca nella letteratura medica può rivelare una truffa sulla pelle dei malati, smentire una testimonianza personale è molto più complicato: si entra nella vita di una persona, per lo studio del caso servono referti, documenti, cartelle, qualcosa su cui studiare, disponibilità del "testimone" e soprattutto il tempo di analizzare casi complicati e ricchissimi di "documentazione".
Mi è capitato diverse volte di leggere (o ascoltare) una testimonianza su una cura alternativa e "balzare sulla sedia": il testimone racconta tutto con dovizia di particolari, il caso è lineare, evidente, c'è poco da chiarire. In genere si parte con la diagnosi di una malattia grave (cancro, quasi sempre), le parole di un medico o un ospedale ("c'è poco da fare", "non c'è speranza") e l'approdo alla cura alternativa: in poco tempo e senza particolari difficoltà tutto si risolve, si guarisce senza alcun problema.
Incredibile. Eppure quella persona è lì, viva e vegeta che racconta la sua storia: bugiarda? Possibile, ma per cose così gravi e delicate si arriverebbe pure a mentire?
Ci mette pure la faccia...ma cosa ci guadagna?
Avete visto in tutti questi anni (almeno chi mi segue regolarmente) che basta un piccolo particolare per cambiare le carte in tavola: un referto non mostrato, la sequenza degli avvenimenti alterata (a volte la terapia alternativa effettuata assieme a quella "standard"), un fotomontaggio o un intervento chirurgico "nascosto" e ciò che è "normale" guarigione per merito della medicina diventa in un attimo incredibile guarigione grazie alla cura alternativa. Altre volte è venduta come "alternativa" una terapia standard, già praticata normalmente.

Ricordate il caso del "melanoma cutaneo guarito dalla tintura di iodio"? Bastava semplicemente ascoltare la testimonianza per trasformarlo in "puntino nero pulito dalla tintura...". Non serve essere medico o laureato, basta ascoltare! Ed il primo caso "guarito" da Tullio Simoncini (il guaritore del bicarbonato) che era solo un fotomontaggio? Questo è un esempio che mostro in tutte le mie conferenze per mostrare quanto siano "banali" i trucchi dei guaritori, nefandezze grossolane per indurre chi sta male a cadere in trappola.

Il fotomontaggio che mostrerebbe la guarigione del "primo paziente" di Tullio Simoncini, il guaritore del bicarbonato: le due immagini sovrapposte (i raggi al torace prima e dopo la cura) sono in realtà manipolate, notare come "dopo 9 mesi" di cura, la parte destra (per chi guarda) della lastra sia identica, particolare tecnicamente ed anatomicamente impossibile.
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[Aggiornamento 11/07/13]: Mi è arrivata una mail da parte del webmaster del sito "Luogocomune" (Massimo Mazzucco), colui che ha realizzato la maggioranza dei video pubblicitari di Simoncini, come anche questo del "trucco del polmone". Mazzucco, con un gesto di maturità (anche se molto in ritardo), conferma, in un suo post, di aver modificato l'immagine della lastra polmonare con un fotomontaggio (lui la chiama "manipolazione"): l'autore della manipolazione quindi sarebbe lui e non Simoncini che invece nel suo libro avrebbe immagini diverse. Il sig. Mazzucco giustifica la sua "manipolazione" con un tentativo di "semplificare" la visione allo spettatore, per non "mandarlo in confusione", dice:
nel realizzare il mio film, ho deciso di mostrare solo la metà sinistra dell'immagine che cambiava: ho tenuto fissa la metà destra, mentre ho cercato di far combaciare al meglio le due mezze immagini di sinistra. Quindi, da un punto di vista tecnico ho certamente "manipolato" le immagini, ma l'unico mio scopo era di permettere allo spettatore di vedere meglio la differenza, senza mandarlo in confusione con due immagini completamente diverse. Non c'è mai stata nessuna intenzione di ingannare, da parte mia, e le due immagini originali stanno lì a dimostrarlo.

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È' bene ricordare al sig. Mazzucco che una lastra radiografica non si "manipola" in nessun modo per facilitare la lettura o per mostrare un caso medico di presunta guarigione, manipolare un referto medico è un atto molto grave, in ogni caso anche se è apprezzabile l'ammissione dell'autore dei video del guaritore romano, dispiace che questa sincerità non sia stata usata a suo tempo o prima che qualcuno notasse il fotomontaggio. A questo punto lo invito ad ammettere anche altre eventuali "manipolazioni", così risparmiamo inutili discussioni e visto che ha realizzato la maggioranza dei video dell'ex medico romano, può trovarne un elenco con le rispettive considerazioni qui.
Aggiorno: Ho chiesto via mail (due volte) al sig. Mazzucco se ha compiuto altre manipolazioni in altri suoi video relativi alle "guarigioni" di Simoncini: non mi ha mai risposto.

I trucchi usati dai guaritori sono letteralmente banalità (per un medico). Nonostante possa accadere (è descritto in letteratura scientifica), non vi sono tanti casi di guarigioni spontanee (io almeno non ne ho trovate) attribuite erroneamente ad una o all'altra cura bufala, le "guarigioni" da medicine alternative sono molto più prosaicamente delle truffe, nient'altro.
In tanti mi chiedono come possa succedere che una pseudocura abbia tanti estimatori, questa potrebbe essere una spiegazione: chi non ha i mezzi, il tempo, la voglia di approfondire le testimonianze, resta allibito e si convince della validità di una cura alternativa. Si comincia con poco, basta pensare all'omeopatia, che in studi su tanti individui non mostra di funzionare, eppure se si ascoltano testimonianze singole, sembra proprio avere effetto.

Ancora più impressionante quando le testimonianze sono divulgate da medici. Questi dovrebbero saper distinguere la realtà dalla bufala, sanno leggere una risonanza, un referto, sono dei truffatori anche loro? Dicono bugie?
Non posso sapere con certezza fino a che punto i testimoni o i loro portavoce stiano mentendo consapevolmente o siano solo vittime (anch'esse) del guaritore di turno, ho il serio sospetto che solo pochi di loro siano "attori", la maggioranza crede davvero a quello che dice e si espone in prima persona sinceramente convinto di fare del bene (quando è solo uno strumento di pubblicità gratuito per i ciarlatani), certo è che non ho mai trovato una guarigione inspiegabile o evidentemente dovuta ad una cura alternativa tra quelle "testimoniate". Quando gli autori della bufala sono medici invece, le possibilità sono due: ignoranza o malafede.

Le segnalazioni di "casi risolti" riguardano praticamente tutte le medicine alternative ma si tratta spesso di casi "disperati", tumori ad esempio, curati con il bicarbonato, l'aloe, il "metodo Di Bella", la dieta, i frullati di vegetali, diavolerie di tutti i tipi, si tratta spesso di video, altre volte di semplici descrizioni, altre volte ancora di congressi o riunioni di medicina pseudoscientifica, a volte patrocinata da un'amministrazione comunale o da un ordine dei medici, cose che danno una certa "dignità" a questi pseudoconvegni. Ma come dico sempre, MAI fermarsi alle apparenze, nemmeno a quelle che sembrano più chiare, una cura che la medicina non applica è una cura che non funziona, sia chiaro. Ragionate semplicemente sul fatto che se una cura diversa da quelle scientifiche funzionasse, qualsiasi cura, perché un medico non dovrebbe adottarla? I seguaci dell'altenativo, sono davvero convinti che il medico che hanno di fronte, nasconde segreti inenarrabili o ha solo voglia di "avvelenare" i suoi pazienti? La spiegazione più semplice dell'esistenza di tanti guaritori è che esiste una rete mondiale segreta che complotta contro i malati (ed i propri famigliari) o che esiste un gruppo di truffatori che vuole arrotondare lo stipendio?

Le segnalazioni riguardanti le "guarigioni" tramite le medicine alternative sono molto interessanti da questo punto di vista: quando la documentazione è completa il castello di carta dei "miracolati" crolla immediatamente e puntualmente.
Mi rendo conto che chi cerca aiuto possa cadere in questi tranelli ma spiegare trucchi e psicologia dell'alternativo può servire proprio per restare con i piedi per terra, per contribuire a quella freddezza che deve restare integra il più possibile per evitare di diventare ulteriori canarini caduti nella rete delle illusioni (che costano tanti soldi...e non servono a nulla). Se poi si ha voglia di pagare l'illusione, ognuno scelga personalmente.

L'aspetto che mi ha colpito maggiormente nella stragrande maggioranza delle finte guarigioni miracolose, è che i trucchi utilizzati non sono complessi e costruiti con attenzione ma sono spesso banali ed evidenti, a volte imbarazzanti.
Nei mesi scorsi, decine di persone (soprattutto giovani, ma non solo) hanno effettuato viaggi "della speranza" verso Israele: una cura "miracolosa" promette di guarire centinaia di malattie gravi, soprattutto neurodegenerative (paralisi, SLA, sclerosi multipla), patologie che non conoscono cure risolutive.
L'inventore di questa cura (ormai deceduto, da pochi mesi), era un sedicente professore che tra titoli scientifici fasulli (comprati su internet), nessuna pubblicazione scientifica, nessuno studio o test di efficacia, vendeva a decine di migliaia di euro al ciclo, questa cura "per tutto".
Si sono organizzate collette, manifestazioni di beneficienza, raccolte fondi pubbliche, appelli di "vip", volantini e così decine di persone hanno compiuto il loro pellegrinaggio della salute alla volta di Israele. La maggioranza di queste persone hanno usufruito di viaggi organizzati dal nostro governo, con aerei speciali e militari (per il trasporto di disabili). Alla clinica del presunto professore, sono stati versati centinaia di migliaia di euro, da tutto il mondo.
Risultati? Nessun guarito (naturalmente, la sua "cura" era una bufala), tanti soldi spesi e speranze spezzate.
Qualcuno dirà: ma prima di spendere tanti soldi, di organizzare viaggi "statali", di creare manifestazioni, collette, articoli di giornale, non sarebbe meglio verificare? Certo, ma non lo ha fatto nessuno e le uniche "prove" che portava questo presunto medico e che ha indotto tutte queste persone a regalare i corpi dei propri cari alle mani dei ciarlatani erano contenute nel suo sito. Prove scientifiche? Mediche?
Macchè, cose del genere: un bambino affetto da "idiozia" (termine assolutamente errato dal punto di vista medico, ma così era definito dal guaritore) è mostrato prima della terapia. Dopo sei mesi di cura "miracolosa", il bimbo migliora notevolmente, come mostrato nella fotografia, l'espressione del viso è del tutto diversa da quella di prima.

Bambino prima della cura
Bastano 6 mesi di "cura" (naturalmente costosissima) per cambiare le cose, ecco come si presenta il bambino dopo la cura:

Bambino 6 mesi dopo la cura
Avete visto com'è cambiata la sua espressione? Come sia scomparsa la "smorfia" causata dalla malattia?
Strano però, dopo "6 mesi di cura" il bambino ha cambiato espressione del viso ma non ha cambiato camicia, maglione e nemmeno lunghezza dei capelli (oltre allo sfondo della foto), il maglione ha persino le stesse pieghe sulla spalla! Queste cure miracolose...fanno miracoli. Tutti coloro che si sono rivolti alla "cura dei miracoli" in Israele, sono state semplicemente vittime di una bugia, di una falsa promessa, come coloro che hanno donato soldi, volto e "credibilità" alla vicenda. Di persone che sono andate in Israele o che hanno manifestato l'intenzione di compiere il viaggio ce ne sono tante, non si tratta di casi isolati, ma molto numerosi, come questo, questo, questo e questo. Coinvolte USL, sindaci, comunità intere e personaggi noti.
Persone credulone? Ignoranti? Chi non ha questi problemi, chi non è "credulone o ignorante", pensa si sarebbe comportato diversamente, davanti alla promessa di "salvezza certa"?

Non sono episodi isolati, c'è tanta gente in giro che le studia tutte per raggranellare qualche soldino e tanti disperati che sperano di non trovarsi davanti l'ennesimo truffatore, il problema è che i truffatori fanno questo lavoro ed hanno bisogno di soldi per mangiare.

Curiosità nella curiosità, molte delle persone che si sono rivolte a questo guaritore ora sono grandi sostenitori delle "staminali" di Vannoni ed hanno creato addirittura associazioni di sostegno che, anche in questo caso...raccolgono denaro.

Ne ho incontrati (anche di persona) diversi di "guariti" dalle medicine alternative. Quelli che mi contattano in privato sono spesso coscienti di non aver ottenuto nessun beneficio dalla presunta cura, ma ci provano, forse per "farsi forza", per trovare una giustificazione alla loro scelta "particolare", quelli che ho incontrato di persona invece, quasi sempre ci credono davvero: sono spesso vittime di plagio, il loro guaritore li ha convinti che i benefici (eventuali) che hanno ottenuto, sarebbero dovuti alla loro cura alternativa, sono tutte persone che hanno già fatto interventi chirurgici, che mentre adottavano la pseudocura continuavano le medicine standard, altri ancora facevano delle cure presentate come "alternative" ma che di alternativo non avevano nulla. Erano talmente plagiati che, alla mia spiegazione (lineare, chiara per quanto possibile), ci restavano male, quasi si offendevano ed in alcuni casi sono diventati aggressivi nei miei confronti per non aver "accettato" la loro verità.

I "guaritori" ed i loro seguaci, sono spesso persone che usano la bugia e l'imbroglio in maniera sistematica, a volte sembrano quasi "pervasi" dalla voglia di mentire. Sono talmente presi dall'estasi della guarigione che non si rendono nemmeno conto di "spararla grossa", di esagerare, di fare affermazioni campate in aria e smentibili facilmente.
Qualche settimana fa, un giornalista italiano (Ilario D'Amato) che si è occupato di medicine alternative (in particolare dell'ex medico psicopatico Hamer), ha avuto un confronto pubblico con un seguace della "Nuova Medicina Germanica", l'incredibile (ad occhi "normali") pratica seguita da gruppi paragonabili a sette, che compiono un vero e proprio lavaggio del cervello a sprovveduti e malati, causando un profondo senso di colpa al paziente che lega in maniera diabolica lui al suo "terapeuta".
Questo seguace, autore anche di libri sull'argomento, ha affermato pubblicamente, durante il dibattito, di conoscere persone guarite e di poter fornire la prove di questa guarigione. Com'è finita?
Che queste prove naturalmente non ci sono, che non saranno fornite, un paio di scuse e le prove della guarigione miracolosa non ci sono più. Il copione si ripete, sistematicamente, guarigioni incredibili, tutto provato, ma le prove chissà perché non ci sono mai.
Mitica la scusa di Massimo Mazzucco (già sostenitore e contatto statunitense di Tullio Simoncini, l'ex medico del fotomontaggio di prima): davanti all'ennesima guarigione "incredibile", qualcuno gli chiese se i referti ed i documenti fossero a disposizione per essere visionati, la risposta fu "la donna li ha persi in un trasloco" ed i documenti sparirono per sempre. C'è sempre un motivo per fuggire dalle proprie responsabilità, dire idiozie è un attimo, dimostrarle è complicato ma per questo bisogna "volare alto": vi affidereste ad un guaritore che parlasse di "possibile cura per il cancro" o ad uno che dicesse "curo il cancro nel 90% dei casi?". Il guaritore deve spararla grossa.

Cronaca di questi giorni è il "caso staminali": a sentire le dichiarazioni (nei salotti TV e su Facebook) del prof. Davide Vannoni, inventore di un presunto metodo di cura per centinaia di malattie, la sua "invenzione" curerebbe bambini ed adulti da patologie considerate inguaribili, questa persona applica il suo metodo da anni. Avete mai visto un guarito per mano sua? Qualcuno ha letto il suo "protocollo"?
Esistono prove almeno "vaghe" di un qualche tipo di efficacia? Vannoni le ha fornite per arrivare ad una sperimentazione nazionale? No.
Pensate: un cronista appena arrivato in Italia che leggesse gli avvenimenti relativi a questa storia penserebbe ad anni di sperimentazioni, a risultati interessanti, pubblicazioni scientifiche, convegni, incontri: niente di tutto questo, la sperimentazione del "metodo Vannoni" è iniziata perché uno show televisivo ha detto che c'erano bambini che ne avevano bisogno e questo "metodo", che ancora ufficialmente nessuno sa com'è fatto, è diventato la "possibile cura per gravi malattie".
Non è "curioso"?

Per questo la voglia di "dimostrare" l'indimostrabile è troppo forte, irresistibile e così praticamente tutti i ciarlatani ed i guaritori, non vedono l'ora di diffondere testimonianze della loro genialità, in questo sono aiutati da ingenui che hanno plagiato, da ignoranti che ci hanno creduto, a volte da attori, altre volte da prove che si smascherano con una semplice lettura.
Qualche esempio nella prossima parte dell'articolo.

Alla prossima.