martedì 9 ottobre 2018

Gli ultimi cinque giorni di Riley.

Facendo un lavoro che a volte ti mette a contatto con la sofferenza e la morte, ogni volta che leggo qualcuno minimizzare gli effetti delle malattie o la realtà di certe sofferenze cerco di giustificarne il comportamento.

Nella mia vita ho "ovviamente" visto di tutto. Madri perdere i loro figli e figli perdere le loro madri. Non ti abitui mai, nemmeno se è una cosa che ti aspettavi. Devo dire che, da quando sono diventato genitore anche io, non riesco a resistere davanti alla sofferenza di un figlio che perde uno dei genitori, è un dolore molto forte che, da padre, non riesco a razionalizzare.
Ma sono quelle cose che fanno parte del lavoro che faccio, si va avanti e si continua.
Per questo quando sento persone che dicono che "di morbillo non è morto nessuno" o "le malattie esantematiche sono poca cosa" resto stupito ma poi mi rendo conto che finché da certe cose non ci passi sembra che non possano toccarti mai.

Ho sempre detto che i virus o i batteri non scelgono secondo la simpatia di ognuno di noi o perché siamo alti o bassi, vanno a caso, è il loro destino. Colpiscono chi capita. Spesso fanno male, a volte addirittura uccidono.
Per questo sostengo che impedire che queste sofferenze avvengano è un dovere per tutti, soprattutto per chi ha la responsabilità, come dei genitori, di bambini piccoli che non possono scegliere. Come possiamo proteggerci da queste malattie?
Oggi abbiamo la possibilità di farlo in due modi.
Vaccinandoci e vaccinando i nostri figli. C'è una piccola finestra nella quale non è possibile (sono troppo piccoli) vaccinare i bambini, può farlo la madre in gravidanza. Nel periodo della gestazione è infatti indicato vaccinarsi per l'influenza e per difterite, tetano, pertosse (con il vaccino acellulare). Proteggeremo nostro figlio appena nato.

Quando si parla di vaccini capisco perfettamente quei genitori che si fanno assalire da paure e fobie, perché la maggioranza dei genitori antivax sono semplicemente ansiosi, amano i loro figli come tutti i genitori ma si lasciano assalire dall'ansia instillata da furbetti e ciarlatani. Però non li capisco quando si intestardiscono nel trovare scuse per giustificarsi. Le malattie infettive sono pericolose per definizione. Possono causare disturbi seri quando va bene, possono diventare rischiose per la vita, possono uccidere.
Dipende da tante cose, poche controllabili o prevedibili. Può succedere a tutti, i virus e i batteri che colpiscono l'uomo sono fatti per contagiare, semplice.

Credo di essere cosciente di queste cose, non solo perché essendo un medico le ho studiate ma anche perché ho visto gli effetti devastanti di una rosolia in gravidanza o di una "banale" influenza sempre in gravidanza.
Perché ho visto il morbillo in un bambino e la pertosse in una bambina.
Per scelta e carattere non uso mai immagini impressionanti o storie strappalacrime, preferisco parlare di medicina spiegando in maniera razionale le cose ma qualche giorno fa mi sono imbattuto in una storia che inizialmente mi ha incuriosito, poi mi ha preoccupato e infine, con l'immagine finale, mi ha scioccato. Un pugno nello stomaco che vorrei arrivasse a quei genitori che fingono di credere alle malattie "buone" e gentili che non colpiranno mai i loro figli. Non ci sono malattie buone, non ci sono sofferenze "dovute" per i nostri bambini. Se è possibile prevenire una sofferenza abbiamo il dovere di farlo.
Per questo racconto questa storia e lo faccio anche perché lo hanno fatto i genitori di un bambino per sensibilizzare gli altri genitori.
Un ricordo della vicenda si trova anche su una pagina Facebook (che ha dei video impressionanti).
La storia mi ha colpito non per il finale, purtroppo comune a tante di queste storie ma per l'impatto dell'immagine che chiude la scena, che ho trovato incredibile, drammaticamente dura e forte.
Così non voglio girarci troppo attorno. Vi racconterò questa storia esattamente come l'ho appresa io, veloce, rapida. Non mi dilungherò con le parole, vi dirò quello che ha detto la mamma del piccolo.

È la storia di Riley Hughes, un neonato australiano, i cui genitori hanno deciso di raccontarne i primi giorni di vita.
Riley nasce a febbraio del 2015 a Perth, in Australia, in buona salute. Allattato dalla madre si mostra subito vivace e attivo.
Riley, due settimane dopo la nascita, con la sorellina.
Come ad ogni nuovo arrivo, la casa diventa una festa. Amici, parenti, tutti vogliono vedere Riley, che è veramente molto bello. Purtroppo il bambino, all'età di 27 giorni, inizia a stare male. Dorme più del solito e non si nutre bene.
I suoi genitori lo portano in ospedale. I medici iniziano degli esami e, a parte una leggera tosse ed uno stato un po' strano di quiete, il bambino non mostrava segni preoccupanti.
Riley viene quindi ricoverato per sicurezza e analisi più approfondite.

Il primo giorno di ricovero Riley mostrava una strana "stanchezza", dormiva molto e non si allattava come i primi giorni di vita. L'unica cosa che si evidenziava era una tosse insistente ma non tipica della pertosse.

Il secondo giorno di ricovero, i medici, vista la mancanza di altri dati, iniziarono a sospettare una pertosse atipica, la tosse era sempre più forte e Riley doveva essere nutrito a forza.


Al terzo giorno di ricovero le condizioni di Riley si fanno più serie. Nonostante non siano ancora pronti i risultati degli esami i medici sono quasi totalmente concordi nel parlare di pertosse. La situazione è difficile. Riley era troppo piccolo per essere vaccinato e la pertosse nei neonati può essere gravissima.


Le difficoltà respiratorie di Riley sono sempre più evidenti, sono necessarie terapie e lo stato di completo abbandono del bambino è chiaro. Trasferito in rianimazione, arrivano i risultati degli esami che confermano: è pertosse.

La mamma di Riley racconta un particolare da brividi. Il reparto di rianimazione è pieno di pubblicità di agenzie funebri per bambini e questo la fa entrare in uno stato di terrore e ansia incredibile.


Riley sta malissimo. I medici dicono di non nutrire molte speranze. Il papà gli canta la sua canzone preferita, in rianimazione cala il silenzio. Ormai gli organi del piccolo sono al collasso.


La sorella di Riley decora la piccola bara che contiene il corpo del neonato.


I genitori di Riley hanno espresso il desiderio di impegnarsi affinché queste cose non capitino ad altri bambini, ora sono coinvolti in iniziative di divulgazione, nelle quali spiegano l'importanza dei vaccini, soprattutto in gravidanza, che possono salvare tante vite, dalle sofferenze e dalla morte.
Così da rendere la morte di Riley, il loro neonato, utile a qualcuno.

Alla prossima.

***

"Nessun bambino o genitore deve passare attraverso questo dolore non necessario. Semplicemente non è giusto". Catherine Hughes, mamma di Riley.

La famiglia Hughes vuole essere sicura che la morte di Riley Hughes non sia stata inutile spiegando alle famiglie l'importanza della vaccinazione, cosa che hanno fatto collaborando con la Immunization Foundation of Australia per raccontare la storia di Riley sul Light for Riley Project.


57 commenti:

  1. Che storia triste...

    e che pessimo gusto e inopportunità, piazzare pubblicità simili in quel reparto, ma scherziamo...?

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    1. In un ospedale italiano ho visto la pubblicità di un'agenzia funebre e di uno studio di avvocati per danni da malasanità, per dire...

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  2. fa ancora piu' male pensare che forse si poteva evitare :(

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  3. Ciao, non ho visto però nessuna spiegazione di come si poteva evitare, hai scritto che così piccolo non poteva essere vaccinato, ma non hai detto (se è così la cosa, sono un ing. e non un doc) che la madre avrebbe dovuto vaccinarsi contro la pertosse in gravidanza, forse l'hai sottinteso, ma nell'articolo non è chiaro.

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    1. Hai ragione, ho aggiunto qualche riga di spiegazione.
      Grazie.

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  4. "Non ti abitui mai, nemmeno se è una cosa che ti aspettavi. Devo dire che, da quando sono diventato genitore anche io, non riesco a resistere davanti alla sofferenza di un figlio che perde uno dei genitori, è un dolore molto forte che, da padre, non riesco a razionalizzare."

    Perdere i genitori è certamente molto doloroso, ma è logico, naturale e direi "giusto" che sia così. Quello che invece è davvero doloroso - perché non è né logico, né naturale e nemmeno "giusto" - è perdere un figlio.

    Concordo con la domanda di Unknown: si poteva evitare? E come?

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  5. Ma perchè queste cose non te le spiegano quando sei incinta? Mi hanno fatto fare tantissimi esami e controlli, ma nessuno ha pensato di controllare le vaccinazioni, se non quella per la rosolia. Una donna che rimane incinta come fa a sapere queste cose se non sono i medici che la seguono a spiegarglielo? Rabbrividisco pensando che sarebbe potuto succedere anche a me

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  6. Non ti ci abitui mai perché se pensi da quanti millenni sta in piedi questo universo e questa piccola anima innocente non ha avuto neanche il tempo di allungare la mano per aprire la finestra.

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  7. "Non ti ci abitui mai perché se pensi da quanti millenni sta in piedi questo universo e questa piccola anima innocente non ha avuto neanche il tempo di allungare la mano per aprire la finestra."

    Come dicevo, è proprio cosi: il dolore cui non ci si abitua, perché è contro natura, è quello dei genitori che perdono un figlio. Forse, visto che ho passato una vita professionale a correggere articoli (miei e di altri), posso azzardare che il nostro ospite volesse appunto dire questo, e che invece le parole gli siano uscite un po' impigliate:

    "Non ti abitui mai, nemmeno se è una cosa che ti aspettavi. Devo dire che, da quando sono diventato genitore anche io, non riesco a resistere davanti alla sofferenza di GENITORI CHE PERDONO UN FIGLIO, è un dolore molto forte che, da padre, non riesco a razionalizzare."

    Perchè invece il dolore dei figli che perdono i genitori è, sì, molto forte, ma è tollerabile proprio perché lo si può razionalizzare: siamo creature mortali, e dobbiamo accettare che i padri muoiano prima dei figli.

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  8. Chi ci prova che col vaccino non sarebbe successo?

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    1. Ovviamente nessuno. Come fa a provare una cosa che non possiamo sapere o calcolare a posteriori.
      Ma spero che la domanda sia solo stupida, non provocatoria.
      Saluti.

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    2. E' come dire:
      Era in moto senza casco, è caduto battendo la testa ed è morto -> Ma chi ci prova che col casco non sarebbe morto lo stesso?
      Quindi togliamo l'obbligo del casco, che 1) scompiglia la piega 2) d'estate fa caldo 3) PUO' ESSERE PERICOLOSO perché limita la visibilità laterale!!!!
      Aspettavo proprio di leggere il primo commento dell'anti di turno, per giudicarne (molto personalmente) il livello.

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    3. Che povertà morale e di intelletto che c'è in giro.

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  9. Purtroppo in Italia uno si laurea (in qualsiasi cosa) e si presenta come "dottore"... Dal mio punto di vista dovrebbero essere chiamati dottori solo i medici giusto per non creare inutili confusioni.
    Perché potrebbe essere un problema sentire il/la dottor/essa tizio/a ciarlare di salute e non sapere che in realtà è laureato/a in "Tolettatura del cane e del gatto" o che ne so... in "Erboristeria", per dire.

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    1. O, in alternativa, sarebbe buona creanza specificare, bastano due parole. Dottor Pinco Palla, medico chirurgo. Dottoressa Tizia Caia, erborista.
      Secondo me, tra l'altro, presentarsi tronfiamente come "Dottore" ed essere laureato in Erboristeria e similari denota come minimo una certa frustrazione e senso di inferiorità.
      Mio nonno diceva sempre: chi ha i cavalli nella stalla può anche andare a piedi.
      Un saluto.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. All'estero il titolo di dottore viene attribuito solo a chi ha il Ph.D. e i medici,
      specialmente nei paesi anglosassoni, dopo il titolo hanno anche un bel MD che specifica che sono medici.

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  10. Buona sera dott. di Grazia,

    non so se è il post giusto in caso negativo cassi pure il mio commento.

    Quest'anno vorrei fare il vaccino anti-influenzale, visto che non rientro nelle categorie a rischio (sono un'adulta di 38 anni che non soffre di patologie specifiche) a chi devo rivolgermi?

    Purtroppo la dottoressa assegnatami dall'Asl, alla mia richiesta di effettuare la vaccinazione, mi ha proposto l'oscillococinum (ebbene sì, è omeopata a pagamento, sic!) e quindi ho girato i tacchi.

    E' possibile acquistarlo in farmacia e farselo iniettare dal farmacista stesso?

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    1. È possibile acquistarlo in farmacia ma a iniettarlo deve essere un medico o un infermiere, oppure da sola ma non il farmacista.
      Saluti!

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    2. Per la precisione, per la possibilita' di reazioni anafilattiche i vaccini sono prerogativa esclusiva dei medici. Ovvero, un infermiere non potrebbe praticare una vaccinazione, lo puo' fare esclusivamente sotto la diretta supervisione di un medico.
      Al farmacista non e' concesso neppure di instillare il collirio...

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  11. Grazie molte della veloce risposta, dottore.
    Buona giornata!

    P.S.: Come lei, anch'io sono rimasta parecchio colpita dalla storia di Riley.

    Non mi considero una persona impressionabile ma l'ultima foto, da madre, da figlia, da donna, da essere umano...è davvero scioccante.

    Che ne pensa di un bollino rosso come per altri post con contenuti particolarmente toccanti?

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    1. Ci avevo pensato ma poi ho riflettuto sul fatto che il bollino rosso è riservato ai casi impressionanti, cioè con contenuti non "popolari" ma cruenti e sanguinolenti. In questo caso, nonostante il finale drammatico, si tratta di una storia, purtroppo, comune. Di malattie infettive si muore, più che impressionante, è drammatico.

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  12. Ho appena 'sorvolato' un post chilometrico del famigerato professor Bellavite sul fatto che límmunita di gregge sia una bufala... perche' anche i miei amici ci cascano e spandono questa m*rda su FB? allínizio ho anche cercato di controbattere... ma niente, sono solo acceccata da dogmatismo scientista. Ho passato due giorni ha discutere con un altro conoscente sul fatto che l'astrologia e' campata in aria, sono stanca!
    >>> grazie per questo post tristissimo, un bimbo cosi' bello, mi si stringe il cuore.

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    1. si vede che sono stanca perche scrivo orrori ortografici...

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    2. Ma a me questi anziani che cercano attenzione fanno un po' di tenerezza. Ho letto Bellavite, ora se n'è uscito con i vaccini che non causano l'autismo ma l'autismo che si chiama in maniera diversa, l'immunità di gregge non esiste e altre amenità che se fosse uno studente si fermerebbe al primo anno. D'altronde crede all'omeopatia.
      Una volta si limitava a dare omeopatia ai topolini cercando di diventare famoso, anni di gloria sprecati. Ora, in pensione, si sta dando ai vaccini. Perché sono un tema più caldo, attirano più commenti, gradimento e così via, si sente capito, seguito, gli altri anziani magari vanno a dare le briciole ai piccioni e lui si inventa una nuova medicina. Non fa male a nessuno, ha il suo pubblico ed è contento così e chi vuole sentire dire quelle cose lo applaude.
      Ci deve essere spazio per tutti e quelli strani sono sempre esistiti, solo che prima parlavano nelle panchine del parco, c'erano sempre quei due tre che li applaudivano, oggi su Facebook, i due tre diventano trenta e invece di applaudire mettono i like.
      :)

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    3. E però, intanto, i piccioni al parco hanno fame! Io direi che è il caso di rispedire il vecchietto a sfamarli, invece che lasciarlo a sproloquiare davanti ad uno schermo. Chiudersi in casa soli e cadere nella sedentarietà non fa bene agli anziani.

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    4. Che il Bellavite non faccia male a nessuno è opinabile, le falsità possono uccidere, e l'esistenza di questo blog ne è una testimonianza.
      Se un vostro collega ha appena pubblicato un libro intitolato "Balle Mortali" una ragione ci sarà.

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    5. Grazie per la boccata di ottimismo, diciamo che sono un po' depressa perche' vedo persone intelligenti finire abbindolate da certi ciarlatani.

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  13. Mi sento in dovere, avrebbe dovuto farlo il dottor Di Grazia ma o non lo sa o ha dimenticato di scriverlo, di mettere in guardia chiunque legga crca il fatto che un soggetto vaccinato contro la pertosse dventa portatore sano della malattia, se viene in contatto con il batterio dopo la vaccinazione, potendo trasmetterla agli altri.

    Ciò è dimostrato da una ricerca scientifca del 2014 che provvedo a citare:

    http://www.pnas.org/content/111/2/787

    Riguardo invece al vaccino contro il morbillo, tornatomi in mente mentre scrivevo,il problema è diverso. In quel caso il vaccinato, è scritto sul foglietto illustrativo, può essere contagioso durante le 6 settimane dopo il vaccino. Anche lì raccomando tutti di stare attenti.

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    1. QUell'articolo non dice niente del genere. Dice, invece, che siccome il vaccino acellulare non protegge abbastanza, i soggetti vaccinati possono ammalarsi lo stesso e pertanto diffondere la malattia. D'altronde sarebbe ben strano che un vaccino acellulare potesse causare contagio.

      I vaccinati contro il morbillo non sono contagiosi. Il foglietto illustrativo mette in guardia dal possibile (ma rarissimo: 9 casi in 30 anni, https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/pediatria/dopo-il-vaccino-non-si-e-contagiosi) contagio per la componente antivaricella.

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    2. Dice che i babbuini vaccinati sono protetti dai sintomi gravi della malattia ma che hanno contagiato i compagni non vaccinati, non mi sembra di aver sbagliato al riguardo come alludi ed i babbuini sono molto simili all'uomo. Degno di nota è pure che i babbuini vaccinati con il tipo aP non tornino sani prima dei non vaccinati.

      Quanto al vaccino antimorbillo invece ti rinrazio per la correzione,ricordavo in un modo ed invece era in un altro.

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    3. Il punto è che quel vaccino non era efficace nei babbuini (nei bambini è intorno al 90%). Ma sarebbero stati contagiosi anche, e più, in assenza di vaccinazione.

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    4. Kokoro, abbi pazienza, ma non ti capisco proprio.
      Ti prendi la briga (alleluja, eccezione che conferma la regola) di cercare una fonte scientifica, in inglese.
      La leggi però la interpreti in un modo non veritiero: i babbuini sono stati infettati volutamente, non sono "diventati portatori sani" della malattia:
      "infant baboons were vaccinated at 2, 4, and 6 mo of age with aP or whole-cell pertussis (wP) vaccines and challenged with B. pertussis at 7 mo".

      E in ogni modo dei risvolti positivi ci sono, corretto?
      "Baboons vaccinated with aP were protected from severe pertussis-associated symptoms"

      Perché riporti solo i fatti negativi?

      Poi riporti che uno vaccinato contro il morbillo è contagioso - Smargiassi ti smentisce e riconosci l'errore - anche qui eccezione che conferma la regola.

      Quindi: 1) cerchi gli articoli 2) trovi le fonti 3) sai l'inglese 4) riconosci gli errori 5) scrivi correttamente in italiano 6) usi un linguaggio appropriato...
      Un sacco di punti positivi, però mi par di capire che tu sia un "credente".
      Perché, riguardo alla questione vaccini, qui si tratta di "credere" che facciano male.
      Il credo fa sì che le parole di un articolo vengano interpretate a favore dello stesso, o che venga visto solo il lato negativo.
      E contro il credo non si riesce ad averla vinta.

      Concludo dicendo che se questo vaccino è scarso - e l'articolo lo dice: "optimal control of pertussis will require the development of improved vaccines" - io preferisco usarlo.
      Se vado in moto, e ho a disposizione solo un caschetto da ciclista, mi metto quello piuttosto che andare in giro con il cranio completamente scoperto.

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    5. acellular vaccine significa vaccino non cellulare, ovvero non contiene batteri. Come diavolo fa un vaccino acellulare ad essere infettivo?

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    6. @Kokoro

      In realtà io "avrei dovuto mettere in guardia" te del fatto che fai almeno due errori, come puoi capire, se non si hanno le basi per leggere uno studio, si possono fare errori clamorosi e questa è una cosa comune, per questo è sempre meglio chiedere a chi è esperto del problema.

      Il vaccino antipertosse (oggi contenuto nel trivalente DTaP) non contiene per niente il batterio quindi NON causa la malattia, non può farlo. Punto.
      Poi
      Intanto lo studio che citi è fatto su babbuini e questo, come dicono gli autori, non significa che sia valido sugli uomini, però ci può fare pensare che la pertosse può circolare anche in maniera subdola, cioè chi è vaccinato non presenta sintomi, non ha la malattia ma potrebbe trasmetterla a chi non è vaccinato.
      È un risultato teorico interessante.
      Ovviamente non c'entra nulla il vaccino, anzi, il vaccino protegge, non a caso NESSUNO dei babbuini vaccinati si è ammalato, quelli vaccinati hanno eliminato il batterio in un tempo DOPPIO rispetto ai non vaccinati.

      Questo dimostra che il vaccino è (nei babbuini) molto efficace. Ovviamente non può proteggere dall'aggressione del batterio della pertosse ma protegge dai danni dello stesso.
      Puoi immaginare che, se tutta o la maggioranza della popolazione fosse vaccinata, questo sarebbe un problema secondario e risibile.

      Sulla "contagiosità" del vaccino antimorbillo: è una vecchia bufala.
      Deriva dal fatto che nel quadrivalente morbillo-parotite-rosolia-varicella, la componente varicella può causare la comparsa di piccole vescicolette in alcuni individui.
      Se un non vaccinato entra in contatto con uno di questi individui, si rompono le vescicolette ed il liquido contenuto entra in contatto con il non vaccinato, questo (in alcuni casi) potrebbe teoricamente ammalarsi di varicella. Caso descritto in 6 (sei) casi al mondo.
      Ovvero, in pratica, è una cosa trascurabile.

      Sarai contento ora di sapere come conoscere sia molto meglio che restare nell'ignoranza, non solo è noiosa ma è pure ingannevole.
      :)
      Saluti!

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    7. Se ti interessa qui c'è una bella spiegazione sullo studio che citi.
      http://www.redwineandapplesauce.com/2014/05/05/making-sense-out-of-the-baboon-pertussis-study/

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  14. Bellavite non fa male a nessuno? Fa male a tutti quelli che, da lui convinti, non si vaccinano e a tutti quelli che entrano in contatto con loro!

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    1. Guarda, io credo che non si possa avere un mondo a nostra misura. I pazzi, gli eccentrici, gli scemi del villaggio, quelli che dicono di aver parlato con l'aldilà, chi dice di curare le malattie con le preghiere o i decotti, sono sempre esistiti e sempre esisteranno.
      Lui è uno che ha passato la vita a studiare l'omeopatia. L'omeopatia, capisci?
      Prendeva dei topolini, gli dava lo zucchero e passava mesi per capire gli effetti di questo zucchero.
      Poi è andato in pensione.
      Ora si è messo a parlare di vaccini.
      Non lo possiamo chiudere in casa di riposo (poveri coinquilini!) né censurare. Lasciamolo parlare, io quando scrive qualcosa lo leggo, sorrido e continuo la mia vita.
      Fortunatamente la scienza non la fa lui, le persone continuano a vaccinarsi, a rivolgersi ai medici e non agli stregoni se stanno male e la nostra società sta sempre meglio.
      Lui semplicemente ha scelto Facebook ai cantieri da guardare. Lasciamogli questo passatempo.
      :)

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    2. Doc, lei è libero di avere la visione del mondo che preferisce, ma che Bellavite con la sua propaganda non faccia male a nessuno sarebbe vero se e solo se nessuno lo leggesse e ascoltasse i suoi "preziosi" consigli. Purtroppo le cose non stanno così. Aggiungiamo il fatto che è anche un discreto oratore e scrittore, almeno paragonato ad altri suoi colleghi disinformatori, e possiamo solo immaginare quanti clienti
      Boiron abbia acquisito grazie a lui.

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    3. Io la penso diversamente.
      Lui, come tutti gli antivaccinisti o gli omeopati, ha un pubblico affezionato ma limitato. Ha la sua "bolla", tutte persone che vogliono sentire (o leggere) certe cose: che i vaccini non sono sicuri, che l'autismo è legato alle vaccinazioni, che nei vaccini c'è di tutto e che fanno male. Che l'omeopatia è medicina, che cura le malattie e che chiunque non la pensi così è pagato da Big Pharma.
      Lui lo scrive e tutti lo applaudono. Lui è felice e chi lo legge è felice.

      Ebbene, nonostante i vaccini velenosi, l'omeopatia magica, le persone (più del 90% degli italiani) si vaccinano e quando stanno male usano le medicine.

      Il pericolo esisterebbe se lui rappresentasse la scienza, se fosse considerato una voce autorevole, se fosse un medico di grido o un grande clinico. Opppure se dicesse cose interessanti.
      Non sono d'accordo nemmeno sul fatto che sia un bravo oratore. Usa male internet, malissimo i social (fa post lunghissimi, pieni di errori, con "domande e risposte" incomprensibili, difficili...).

      In realtà lui (come altri antivaccinisti, ovvio) ha un palco piccolo e preciso. Parla ai convegni di omeopati, di antivaccinisti e, ultimamente, di leghisti.
      Sono persone che non cambierebbero idea nemmeno se pagate, sono praticamente (in ogni campo) delle sette, con il loro inevitabile guru. Un modo fatato che è sempre esistito.

      In pratica con un pubblico così c'è poco da temere.
      Non possiamo d'altronde nemmeno pretendere che tutto il mondo la pensi come me o come te o che tutti siano ragionevoli o razionali, come ho scritto è sempre esistito chi vedeva gli UFO o parlava con l'aldilà ed è sempre esistito chi ci credeva. Ma ad oggi gli UFO non ci hanno invaso e (fortunatamente) dall'aldilà nessuno ci viene a parlare al buio.
      Così benvenuti personaggi come Bellavite o Montanari, degni risultati di un'università di livello catastrofico ma finché ci saranno loro ci sarò io e altri. Con ben altri palchi.
      :)

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    4. Grazie per la risposta. Sono contento che ci siate lei e altri a fare da contrappeso a Bellavite e compagnia :)

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  15. In gravidanza il mio medico ha controllato il libretto vaccinale e mi ha fatto fare il test per la rosolia,per sicurezza, anche se c'era scritto che l'avevo fatta.

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  16. Salve dott. Di Grazia Ho fatto il richiamo per il tetano e la difterite due anni fa ma in esso non c'era quello per la pertosse che invece c'è ad oggi. Sono adulta e non ho contratto la pertosse da bambina. Durante le mie due gravidanze (l'ultima risale a due anni fa) non mi è stata indicata la vaccinazione per la pertosse. Per poterla fare ora devo ripetere anche il richiamo per tetano e difterite anche se in teoria quelli dovrei ripeterli tra 8 anni? Grazie.

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    1. Puoi farla benissimo. Non c'è nessuna controindicazione alla rivaccinazione.

      Saluti!

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    2. Non ho capito, ma il vaccino per la pertosse non immunizza a vita?
      Io faccio solo i richiami dell'antitetanica.

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    3. No, il vaccino antipertosse immunizza per qualche anno (4-6) e poi lentamente decade, per questo sono utili richiami periodici.

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    4. Ho vissuto in una bugia... O_o

      Quindi la domanda successiva (spero che possa servire anche ad altri) è: QUANDO e PER CHI è bene fare il richiamo per la pertosse? Una categoria sono le donne in gravidanza. Ma conviene anche in altri casi?

      E poi: per quali altre malattie è bene vaccinarsi in vista di una gravidanza?
      (Anche qui, spero che le risposte possano servire a tutti).

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  17. Grazie per la risposta e grazie per il tempo che dedica alla divulgazione scientifica anche per persone che non sono del mestiere. Buona giornata.

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  18. Ciao, vorrei avere dei chiarimenti da possibile futura mamma e spero possa servire anche ad altre.
    Premetto che sono vaccinata per tutto (quest'anno fatta anche anti-influenzale 4 ceppi) tranne che per la meningite (che sto considerando) e l'hpv, ho avuto la parotite in infanzia (non c'era la trivalente) e la varicella da ragazza.
    - I miei anticorpi passano al figlio attraverso la placenta? Tutti quanti?
    - E dopo la nascita, attraverso il latte materno? Tutti quanti?
    - Prima delle vaccinazioni, mio figlio è protetto dal mio latte?
    Grazie

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    1. I miei anticorpi passano al figlio attraverso la placenta? Tutti quanti?

      Sì.

      E dopo la nascita, attraverso il latte materno? Tutti quanti?

      Attraverso il latte passano alcuni anticorpi, quelli più "utili" nell'immediato che proteggono per esempio da malattie gastrointestinali o della pelle (del neonato). Al contrario il neonato è sfornito di anticorpi per le malattie infettive più gravi.

      Prima delle vaccinazioni, mio figlio è protetto dal mio latte?

      Come detto sopra, sì, per qualche settimana ma non per le malattie prevenibili con vaccinazione (parliamo di una donna che non si fosse vaccinata).

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    2. Quindi se io mi vaccino contro la pertosse poco prima della gravidanza, poi passerò a mio/a figlio/a gli anticorpi tramite il latte prima che lui/lei si vaccini?

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    3. Mi sembra di ricordare che tu possa farlo anche in una finestra durante la gravidanza e che, anzi, sia raccomandato a chi ha fatto il vaccino da tempo di fare un richiamo. Salvo sarà senz'altro più preciso ed esaustivo!

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    4. Quindi se io mi vaccino contro la pertosse poco prima della gravidanza, poi passerò a mio/a figlio/a gli anticorpi tramite il latte prima che lui/lei si vaccini?

      Come detto sopra, attraverso l'allattamento si protegge il neonato per alcune malattie (soprattutto intestinali) ma NON per la pertosse. L'unico modo per proteggere un neonato dalla pertosse prima della sua vaccinazione è la vaccinazione della madre in gravidanza in modo da far passare gli anticorpi attraverso la placenta.

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    5. Ho capito. I novax dicono che i vaccini non servono fintanto che si allatta, quindi si creano eserciti di mamme che allattano fino ai 2-3 anni convinte di poter fare a meno dei vaccini, ma non è così...
      Mi rivaccinerò per la pertosse e, se vorrai rispondere al commento più sopra, anche per altre malattie per cui siano consigliati richiami in gravidanza.

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    6. In gravidanza è possibile (e consigliato) fare il vaccino trivalente: difterite, tetano, pertosse (DTaP), il resto o prima o dopo.

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  19. Mi ero documentata da incinta e questo è quanto avevo trovato...
    - Sì tutti gli anticorpi materni passano attraverso la placenta, in questo modo il nascituro ha già una protezione per i primi mesi. Attenzione però perché non sempre sono in numero sufficiente a garantire un'efficace immunità. Ad esempio per la pertosse né la malattia né il vaccino inducono immunità a lungo termine, ragion per cui è raccomandato un richiamo vaccinale al 3° trimestre di gravidanza in modo da stimolare la produzione di nuovi anticorpi in numero sufficiente da passare al bambino prima della nascita e ovviamente reimmunizzare la madre.
    -Dopo la nascita no, non si passano al bambino in modo efficace tutti gli anticorpi con il latte materno. Sì trasmette solo una certa protezione contro le malattie gastrointestinali, mentre contro le altre infettive no.
    -Prima delle vaccinazioni il bambino è protetto principalmente dagli anticorpi materni ricevuti tramite la placenta prima della nascita,che però iniziano a calare già nei primi mesi e si azzerano entro il primo anno di vita.

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