venerdì 27 giugno 2014

Fuggire dalla realtà: la storia di Jessica Ainscough

Articolo aggiornato dopo la stesura iniziale.

Quando ti occupi per tanto tempo di un argomento finisci per conoscerne gli aspetti più nascosti, quelli invisibili dall'esterno, le pieghe più profonde di certi comportamenti e posso dire che in questi anni ho compreso molti dei meccanismi (soprattutto psicologici) che rendono tante persone vittime di ciarlataneria e pseudoscienza, cosa che mi è servita moltissimo, anche professionalmente.
In questi anni ho risposto a tanti dei quesiti che mi ponevo sui diversi aspetti dell'uso di medicine alternative da parte della gente. Le guarigioni spiattellate su internet? Probabilmente rari casi di guarigione spontanea fatti passare per successi della pseudomedicina, così pensavo. Le persone che si rivolgevano ai ciarlatani? Disperati, a volte solo ignoranti che confondevano il guaritore con una persona degna di attendibilità. Con gli anni molti dei miei atteggiamenti sono cambiati, spesso (quasi sempre!) le guarigioni "miracolose" erano semplicemente dei falsi creati ad arte dal guaritore e le persone che cedono alle lusinghe delle medicine alternative non sono per forza ignoranti e disperate. Uno degli ultimi dubbi era quello relativo a chi insiste a seguire una cura senza efficacia e lo fa anche quanto l'inutilità della sua scelta è evidente, scritta sul corpo, una realtà, evitata. Una sorta di fuga: rendersi conto di aver intrapreso una strada sbagliata ma troppo tardi per ammetterlo.

Negli ultimi anni ho anche conosciuto realmente o via mail alcune persone che dichiaravano pubblicamente di essere guarite grazie ad una medicina alternativa. Tanto convinte da metterci la faccia, il nome ed il cognome. Difficile trattarsi di "attori" e allora per mia curiosità e grazie alla loro disponibilità mi sono messo a disposizione per controllare quelle guarigioni dal punto di vista medico.
Con mia sorpresa non solo le guarigioni non esistevano (bastava controllare le carte) oppure esistevano ma non erano dovute alle pseudocure, ma anche il paziente, che pubblicamente giurava di essere guarito, in privato ammetteva la sua sconfitta. In uno di questi casi, dopo l'ammissione fattami faccia a faccia, nella vita reale, appena tornato in quella virtuale di internet il paziente ricominciava a parlare di guarigione e "remissione", come se nulla fosse (anche per questo ho smesso questo tipo di valutazioni).
Ecco, lì ho capito che c'è una forte componente psicologica in questi comportamenti. Molti dei "guariti" con pseudomedicine non ammetteranno mai di essersi sbagliati, probabilmente lo sanno benissimo, ma non torneranno indietro nei loro passi. Si sono esposti troppo, hanno coinvolto chi li conosce (e li porta ad esempio di "successo" della ciarlataneria), hanno mentito a se stessi ed agli altri, a quel punto l'unica possibilità è continuare a recitare la parte del guarito. Alcune delle storie che ho conosciuto sono poi finite tragicamente.
Ammetto che questa per me (prima di fare certe esperienze) era la possibilità più remota, ma mi sono dovuto ricredere davanti ai complessi meccanismi della mente umana.

Non è facile (ed a volte non è ammesso) raccontare storie reali, bisognerebbe avere dei dati pubblicabili e spesso si tratta di persone che subirebbero un danno troppo grande dal vedere rivelata una realtà che essi stessi rifiutano, si tratta di vicende private, ma l'occasone per mostrarne una si è presentata conoscendo una storia pubblica avvenuta negli Stati Uniti. Dati ed immagini pubbliche, storia diffusa dalla protagonista, esperienza evidente ed indiscutibile. Molto interessante nella sua tragicità e che può servire da spunto per molte discussioni.
Questa è la storia di Jessica Ainscough, una bella ragazza, già modella australiana con il desiderio di sfondare nel mondo dello spettacolo, un sogno presto interrotto da una brutta notizia.

Jessica Ainscough, il ritratto della bellezza
Jessica riceve infatti nel 2008 la diagnosi di sarcoma epitelioide del braccio sinistro a 22 anni. Rivoltasi ad un medico si sottopone ad una dose di chemioterapia.
Il sarcoma epitelioide è una rara malattia tumorale maligna che colpisce soprattutto i giovani, caratterizzata da una progressione lentissima ed una buona sopravvivenza se in terapia. A cinque anni (malattia localizzata, come quella di Jessica) la sopravvivenza è del 75% a dieci anni ancora del 42-55%. Chi si è sottoposto a chirurgia ha il 78% di sopravvivenza a 5 anni contro il 33% di chi non si è sottoposto a chirurgia. Le buone possibilità di sopravvivenza dipendono anche dallo stadio della malattia, con il tempo ed in mancanza di cure infatti, la malattia tende a dare metastasi, disturbi importanti e diventa sempre meno curabile, la fase terminale prevede anche metastasi a distanza, inizialmente più rare. Oggi si tende quando possibile ad evitare amputazioni preferendo interventi locali seguiti e/o preceduti da chemio e radioterapia sempre locali, molto efficaci.
La malattia è a lenta progressione e se curata in tempo ha quindi buone possibilità di guarigione, il problema è quando la malattia è trascurata, si diffonde e quindi la cura è molto complicata.
Nonostante il ciclo di chemioterapia, Jessica ha una recidiva e le viene comunicato che l'unica soluzione possibile resta l'amputazione dell'arto, possibilità drammatica ma ai tempi l'unica possibile (come detto oggi si attua una terapia meno aggressiva). Considerata la giovane età della paziente e la scarsa estensione della malattia, l'intervento chirurgico potrebbe darle ottime possibilità di sopravvivenza. Jessica è scioccata (comprensibilmente) e rifiuta l'intervento, si mette così alla ricerca spasmodica di altre soluzioni e le trova su internet, dove legge di una terapia alternativa che dice di poterla salvare, si tratta della "cura Gerson".
La terapia Gerson è una pseudomedicina molto conosciuta negli Stati Uniti che unisce ad uno strettissimo regime alimentare a base di vegetali e frutta (quasi tutta in forma di frullati), anche clisteri di caffè (generalmente cinque al giorno) da fare a casa. La Gerson promette di curare qualsiasi tipo di cancro in poco tempo. Non si conoscono persone guarite dalla terapia, non vi è alcuna evidenza scientifica che questa cura possa guarire un tumore.

Jessica si lascia convincere ed inizia la "terapia Gerson", litri di succhi di frutta (un frullato ogni ora), verdure e clisteri di caffè, uno dietro l'altro (5 al giorno), parla di disintossicazione, di metalli pesanti e candida, tutti concetti che chi conosce le teorie della medicina alternativa, prima o poi ha sentito, va in Messico, dove ha una clinica la figlia del dott. Gerson (l'inventore della cura, ormai deceduto), Charlotte, che la "cura" e la istruisce su come comportarsi (al costo di 15.000 dollari). Poi decide di raccontare la sua storia su internet, prima nel suo blog, poi su Facebook. Raccoglie sempre più consensi, è convinta di guarire e dice che ce la farà. Decide di fondare una società, lei è una combattente e la chiama "la guerriera del benessere" (The wellness warrior), con la quale inizia a fare dei tour in tutti gli Stati Uniti ed inizia a raccontare la sua guarigione, cosa che la rende notissima e molto seguita, una paladina del "naturale", diventa "la donna che si è autocurata il cancro", per finire a rappresentare un "guru" delle terapie "naturali". Crea gruppi di discussione ed un vero e proprio "impero" della salute, video, interviste, vendita di integratori, mostra la sua bellezza, sempre elegante e sorridente, raccoglie denaro per finanziare le sue conferenze che sono sempre più affollate, la gente paga volentieri 100 dollari a testa per sentirla raccontare di essere guarita, si circonda di collaboratori ed addetti stampa. Scrive un libro, vendutissimo e continua i suoi tour nei quali racconta la storia della sua guarigione. Tra un'apparizione televisiva e l'altra la ragazza racconta della madre che, ammalatasi di tumore mammario, ha rifiutato anche lei qualsiasi cura per essere trattata con la "disintossicazione" dai metalli pesanti, diete (anche lei la dieta Gerson come la figlia) e naturopatia e diventa anch'essa testimonial delle cure alternative per il cancro: anche la madre, a dire di Jessica, guarisce. Poi, per qualche mese, scompare dalle cronache, Jessica invece continua a raccontare in tutti gli Stati Uniti la sua storia.

Un articolo racconta la storia di madre e figlia che abbandonano le cure per seguire le proprie idee: "Paziente, curati da solo: Jessica e la sua mamma dicono che stanno battendo il cancro con i rimedi naturali. Si ingannano da sole?"

Qualcuno però riflette sul fatto che dal momento della diagnosi sono passati meno di cinque anni e quindi la sua sopravvivenza già non rappresenterebbe qualcosa di stupefacente, ma c'è qualcosa che colpisce ancora di più alcuni dei suoi seguaci più affezionati. In tutte le foto ufficiali Jessica nasconde il braccio colpito dalla malattia: l'inquadratura, la luce, il vestito, c'è sempre qualcosa che non permette di vedere le condizioni dell'arto malato, qualcuno arriva a parlare di foto modificate e tagliate ad arte per non mostrare il punto di insorgenza della malattia. Finché qualcuno trova delle foto private, non "ufficiali" e senza posa. Il suo braccio appare danneggiato, pieno di gonfiori, ulcere, macchie scure. Qualcuno le chiede come mai, cosa fossero quelle lesioni visto che lei si dichiarava guarita e si tratta oltretutto delle tipiche lesioni cutanee di quel tipo di tumore. Jessica prima non risponde, poi dice che si tratta di un "linfedema" (un gonfiore causato da problemi di circolazione linfatica) ma non sembra proprio trattarsi di questo, ha ben altre caratteristiche, poi parla di danni della chemioterapia che poi diventano "parzialmente dovuti alla chemioterapia" ma dopo cinque anni ed un solo ciclo di chemio, è piuttosto improbabile che quelle lesioni (oltretutto in peggioramento) siano dovute alla chemio, anzi, hanno proprio l'aspetto delle lesioni tipiche della malattia di Jessica e d'altronde le immagini della ragazza nel 2009 mostrano una mano ed un braccio assolutamente sani.

2009, non ci sono segni particolari sull'arto superiore di Jessica

Sembra proprio quindi che la malattia sia andata avanti, inesorabilmente, senza aver ottenuto nessun beneficio dalle centinaia di litri di frutta e dai clisteri di caffè, siamo nel 2011 e la "guarigione" mediatica di Jessica accusa qualche colpo.

Lesioni cutanee (tipiche della malattia) sul braccio sinistro di Jessica, sempre più evidenti. Con lo stesso braccio prepara i i clisteri di caffè che avrebbero dovuto guarirla, siamo nel 2011.

Qualcuno glielo fa notare, Jessica si innervosisce, cancella i commenti di chi le chiede il motivo di tanto mistero, del perché definirsi guarita quando è evidente che la malattia sia ancora lì e sia, anzi, avanzata.
Così la ragazza cerca di recuperare, dice di non aver mai parlato di guarigione, di non aver mai detto che la dieta Gerson potesse guarirla, ma qualcuno ha conservato i suoi vecchi annunci e le mostra le affermazioni pubbliche di miglioramento, come nel 2010, quando diceva "...come dice il dott. Gerson, seguire strettamente la sua dieta per almeno due anni fa guarire dal cancro come non può nessun farmaco", frase che contrasta con quanto dice oggi "dicevo dall'inizio che la dieta Gerson da sola non poteva guarirmi". Ma la ragazza, ormai personaggio pubblico, dimentica di aver detto troppe volte di essere guarita o in via di guarigione, era a suo dire un'evidenza, per lei e sua mamma: "stiamo tutte e due benissimo, vedo con chiarezza che la cura sta guarendo il mio tumore al braccio".

Ma non è così, altre foto di Jessica infatti mostrano le gravi condizioni dell'arto sinistro della ragazza, la mano è deformata, il braccio colpito dalla malattia addirittura piegato e più corto del destro, la ragazza presenta tutti i sintomi tipici della malattia in assenza di terapia, è evidente che mentre Jessica continua a preparare frullati e clisteri, raccontando al mondo di essere guarita, il tumore non abbia alcun arresto, ma lei risponde che quelle sono le conseguenze delle terapie "standard" e che un "massaggio oncologico olistico" ha migliorato le condizioni del braccio che sta tornando normale. Ma non è finita e mentre Jessica continua i suoi "tour" a favore della "medicina naturale", crolla un altra colonna della sua vita. La mamma, colpita da tumore mammario e che aveva rifiutato le cure per seguire dei trattamenti alternativi, diventando una paladina delle "cure naturali", esattamente come la figlia, muore dopo due anni e mezzo dalla diagnosi (l'aspettativa di vita per un tumore mammario non trattato è di 2,7 anni, coincidenza che mostra come clisteri e diete equivalgano a non fare nulla), vi risparmio il calvario della povera donna che in fase terminale continuava ad essere definita dalla figlia "in fase di disintossicazione". Un serio colpo comunque alla credibilità della "guerriera del benessere". Nel sito della clinica Gerson, nessuna notizia di questa tragica fine.

2012: la malattia avanza
 

Siamo ai giorni nostri.
Ora Jessica appare nelle sue conferenze con una vistosa fasciatura che ricopre in parte ciò che è diventato un tumore non curato, la mano resta deformata, come il braccio, le lesioni peggiorano ed appaiono dei linfonodi ingrossati sotto l'ascella, chi la incontra di presenza parla di macchie in tutto il braccio che appare gonfio e con lesioni cutanee. Ma è sempre sorridente, qualcuno dice che "finge" di esserlo e la accusa di disonestà. C'è chi la accusa addirittura di aver fatto tutto per soldi, avere sfruttato la sua storia per raccogliere denaro, fare conferenze a pagamento, diventare una "star".

Jessica con la mano deformata coperta da una fasciatura

La realtà sembra evidente anche al più suggestionabile dei suoi fans (ormai Jessica ha più di 50.000 seguaci su Facebook) che le chiedono il motivo di quello stato dopo anni di rassicurazioni, conferenze nelle quali raccontava come fosse guarita da un tumore grazie alla dieta, un libro che incoraggiava le persone a non sottoporsi a cure mediche perché dei frullati le avrebbero salvate. Jessica si trova di fronte ad un mostro che ella stessa aveva creato: "non ho mai detto di essere guarita dal cancro, mai una volta, sono seguita da uno staff medico altamente preparato", dice su Facebook rispondendo a chi le chiedeva il perché di quella scelta. Ma le sue parole risuonavano ormai da troppe parti, dichiarazioni come "guarita dal cancro" ("cancer free") o "dire addio alle medicine", frasi come "la cura ha funzionato" erano il suo cavallo di battaglia e rimangiarsi la parola sarebbe stato ammettere di aver detto bugie. Jessica è un personaggio pubblico e riceve centinaia di messaggi e richieste di chiarimento, sono tante le persone che hanno rifiutato le cure per seguire i suoi consigli, così nel suo blog puntualizza:
"I’m not “in remission” or “cancer free”: I’m living and thriving with cancer, six years after diagnosis [...]. I also don’t go around saying “I have cancer” because I don’t like to give power to the dis-ease. Whenever someone asks me about my health and how I’m feeling I say, “I’m awesome".
Trad.: Non sono in remissione o guarita: sto vivendo e crescendo con il cancro, sei anni dopo la diagnosi [...]. Non vado nemmeno in giro dicendo "ho il cancro" perché non mi piace dare potenza alla malattia. Quando qualcuno si informa sulla mia salute e mi chiede come sto, dico: "splendidamente".

Dopo queste parole sono gli stessi "fans" a migliaia, a svegliarsi da un "sogno" di guarigione inesistente, qualcuno in maniera addirittura aggressiva perché si è sentito preso in giro, chi ha seguito i suoi consigli e purtroppo non ce l'ha fatta non può più protestare. Nella sua pagina Facebook appaiono a questo punto veri e propri attacchi, accuse, "bugiarda", "disonesta", addirittura "truffatrice" per i soldi raccolti nei vari giri promozionali e Jessica cancella ed elimina ogni "disturbatore", chiunque osi mettere in dubbio il risultato delle sue "cure". Un finale del tutto inaspettato ma che non cambia il percorso della ragazza, l'immagine e la storia che ormai rappresentano la sua principale attività non possono essere "macchiate" da proteste ed insinuazioni, tutto deve far parte di una favola a lieto fine e così continua con le foto dove è ritratta in piena salute (ma con il braccio nascosto), raccogliendo spettatori a centinaia ed ospitate in TV, proprio come una vera star guarita dal cancro con i frullati di verdura.

Non so se Jessica cambierà ancora strada o se ormai reciterà fino alla fine il copione scelto, di sicuro questa è una storia che mostra come, nonostante la realtà gridi forte la gravità della malattia, qualcuno decida di voltarsi e vivere un'altra vita, illudendosi di sconfiggere la più grave malattia umana con sciocchezze senza utilità. Questa volta la realtà è venuta a galla perché nonostante gli sforzi Jessica non ha potuto nasconderne le conseguenze, ma pensate a chi ha un problema non evidente dall'esterno (per esempio un tumore del sangue o della prostata), chi ha una malattia non "visibile", ecco, tanti "guariti" che ho incontrato in questi anni di blog vivevano proprio così la loro guarigione mai esistita, mentivano a loro stessi ed agli altri; così ci sarebbe da discutere sul senso psicologico di questi comportamenti, su chi sta vicino a queste persone che si dovrebbe accorgere di "qualcosa che non va", sui motivi che spingono a nascondere la verità in un momento così delicato e su un aspetto che ho sottolineato diverse volte: meglio una dolce bugia che un'amara verità, a tutti i costi. Personalmente non credo ad una ragazza che possa aver creato tutto per truffare il prossimo, al contrario credo che si sia illusa di una soluzione semplice ad un problema grave e che ormai, anche davanti alla realtà, abbia semplicemente rifiutato di accettarne le conseguenze, a quel punto era troppo coinvolta pubblicamente per tornare indietro. Penso anche che per una ragazza di 22 anni l'idea di un'amputazione possa essere davvero devastante e non posso che provare una simpatia spontanea per chi ha scelto di lottare, a modo suo, ma di farlo, spererei anche in una risoluzione del problema, insomma, questa non è una bella storia ma una sconfitta.
Non illudiamoci poi di sentirci più forti di Jessica o che avremmo fatto sicuramente una scelta diversa. Ogni condizione è personale, soggettiva e piena di variabili che solo la persona interessata può conoscere.

Però questa storia, indipendentemente dai motivi e dai particolari, ci mostra come sia debole l'essere umano, proprio quando servirebbe tanta forza e come sia quindi condizionabile da chi vende miracoli.

Libertà di cura significa anche libertà di informazione, consapevolezza su ciò che possiamo fare.
Sta ad ognuno di noi scegliere la via che riteniamo più opportuna, senza dimenticare che non abbiamo spesso i mezzi culturali per poterlo fare senza consultarci con i professionisti, chi conosce il problema, possiamo chiedere aiuto alla medicina scientifica, quella che poggia su basi solide, possiamo fuggire, cullarci sperando che il miracolo accada, credere al primo ciarlatano che passa.
Avete fatto caso che le false cure per il cancro sono sempre "semplici e banali"?
Succede perché rispondono al nostro desiderio che la soluzione al problema grave sia lì, pronta, semplice e banale.
Sappiate però che è molto meglio guardare in faccia la realtà, lottando ogni giorno per noi ed i nostri cari, che nasconderla dietro ad un paravento vendendoci a cure inutili che ci rubano salute, soldi e dignità, detto chiaramente è un fuga che non serve a niente.
Come ripeto sempre, nessuno può obbligarci ad una o all'altra scelta, sta a noi decidere, ma assicurandosi di essere coscienti e realmente informati sulle strade possibili e ricordando che quando c'è un problema c'è sempre un avvoltoio pronto a convincerci che la sua idea, quella che lui vende, è la migliore. Per lui naturalmente.

Alla prossima.

Aggiornamenti

20/12/14:

Purtroppo le notizie non sono ottime.
Jessica ha aggiornato il suo pubblico sulle sue condizioni di salute. Peggiorate. Il tumore è progredito ed ora, oltre a presentare una massa all'arto colpito (diagnosticata con una TAC), ha reso la ragazza fortemente anemica per un'emorragia dalla zona interessata dalla malattia (in particolare in regione ascellare). Lei si definisce "in ginocchio" ed in una fase di riflessione su ciò che la aspetta.
Nonostante tutto le auguro di risolvere nel migliore dei modi il suo problema.

28/02/15:

Jessica è morta il 26 febbraio 2015.

56 commenti:

  1. Refuso:
    Jessica riceve infatti nel 2008 la diagnosi di sarcoma epitelioide del braccio destro a 22 anni.

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  2. Può essere che ci creda, non lo metto in dubbio...tuttavia questa storia non è molto diversa da quella della povera ragazzina morta per diabete non curato: la sua guru ci credeva alla terapia proposta, perché è morta essa stessa di ulcera. Non mi sento di assolvere nessuna delle due, anche se Jessica è molto giovane...

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  3. Il braccio è il sinistro, quello che in questo video appare danneggiato (si vede solo la mano) che la ragazza tenta di nascondere
    http://www.jessainscough.com/2014/06/cooking-kids-organic-sisters-part-2/

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  4. Considerato il seguito di persone, se dicesse "scusatemi mi sono sbagliata a non affidarmi alla medicina" darebbe un contributo ampiamente più utile e saggio di quanto fatto finora. E magari salverebbe sul serio la vita di qualche persona.

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  5. Leon Festinger negli anni '50 si infiltrò in una setta religiosa americana la cui profetessa sosteneva che il mondo sarebbe finito il 21 dicembre. I suoi seguaci più ferventi vendettero le loro proprietà in attesa dell'evento. Quando naturalmente l'evento non si verificò, solo i fedeli meno ardenti conclusero che erano stati imbrogliati. I "fedeli ad oltranza" credettero ancora alla profetessa, giustificando il mancato evento come la grazie concessa dalla particolare divinità per la loro fede. Pur avendoci rimesso casa e bottega.
    Dopo questo studio Festinger ne fece altri che misero in evidenza quella che lui definì "dissonanza cognitiva". Quando al nostro gruppo sociale di appartenenza abbiamo dato prove di credere in una certa teoria, non possiamo tornare indietro. Pur rimettendoci soldi e salute.

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  6. Fan, non fans.
    In italiano non si usa la "s" del plurale inglese.

    Per il resto, qual'è la sopravvivenza media senza cure?
    Aspetteremo con pazienza.
    Come mi dissero al corso di triage, "non si può salvare tutti".

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    1. Qual è, non qual'è. Visto che ci tiene a correggere gli altri...

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  7. Fan, non fans.
    In italiano non si usa la "s" del plurale inglese.


    Qual è, senza apostrofo, in italiano non si mette.

    :P

    Scusa eh, ma mi hai provocato e me te magno.

    qual'è la sopravvivenza media senza cure?

    Il 33% a 5 anni, ma dipende dal tipo di estensione, per quanto si vede dalle foto dovrebbe essere un po' più alta. A 10 anni scende notevolmente perché si estende.

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    1. Veramente sia fan che fans sono corrette. Nelle lingue non c'è prescrittivismo che tenga.

      Comunque, credo che qui
      "dell'arto malato qualcuno"
      manchi un segno di punteggiatura o una congiunzione.

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  8. Ho ricordi personali di persone assolutamente valide e stimate, anche laureate in medicina, il cui cervello capovolgeva la (troppo) spiacevole realtà (diagnostica e prognostica) che avevano chiaramente sotto i loro occhi.
    Persone che finivano per raccontarsi una "fiaba" rassicurante, ma totalmente campata in aria.
    In conclusione, se si vuole avere riscontro di questo miserrimo fenomeno di umana debolezza, non è indispensabile - ahimè! - scomodare Ainscough: è sufficiente parlare con qualche oncologo, ma anche solo con qualche medico.

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  9. Un plauso per l'articolo. Mi dispiace per questa povera (e bellissima) ragazza, però concordo con chi dice che se ammettesse il suo sbaglio salverebbe davvero qualche vita.
    Grazie Salvo! :)

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Già, purtroppo conosco la situazione.
    Che strana la negazione completa della realtà.. Boh, forse lo farei anche io se avessi la stessa sfortuna, non saprei.

    Storia molto, molto triste.

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  12. Fatico davvero a comprendere certi meccanismi psicologici.
    Forse sono troppo razionale.
    Storia davvero triste. Soprattutto per i suoi seguaci.

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  13. Salvo,
    questo mi sa che ce l'ha con te, sei tu per caso il ginecologo con tanto tempo libero? ; )

    http://www.lastampa.it/2014/04/18/blogs/appuntamento-con-l-omeopatia/un-medicina-omeopatico-agisce-sullespressione-genica-nelle-cellule-neuronali-oIis3ZQeuts8VSbjvzDNVK/pagina.html

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  14. Sì, credo di essere io, per accontentarlo ho quindi deciso di impegnarmi ulteriormente, in un nuovo blog. Ringrazio il collega omeopata per l'incoraggiamento a proseguire la mia opera di divulgazione.
    :)
    http://digrazia-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/06/03/salute-bugie-e-tempo-libero/

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  15. Per prima cosa volevo complimentarmi per "Salute e bugie", davvero un ottimo libro che sto consigliando in giro. Oggi ho incontrato il marito di una donna che sta facendo questa terapia (insieme a quelle tradizionali), ma ho preferito non discuterne perché non conoscevo bene l'argomento.

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  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  17. Ok, ho scoperto che se uno non è già autenticato e scrive una filippica, clicca su pubblica e si autentica, in realtà non viene pubblicato nulla e uno si perde tutto lo scritto... :-(
    Riscrivo in sintesi: se i "guaritori alternativi" sono mediamente più bravi dei medici ufficiali (di base o specialisti che siano) ad entrare in empatia con il paziente (diciamo anche in modo sincero dai, mica per forza per lucrarci sopra...) dopo che il paziente per un suo quadro oggettivo definito come complesso e rimbalzato a mo' di scarica barile su più figure, ecco che strano ma vero io direi che è normalissimo che il paziente si attacchi a chi è capace di ascoltarlo e in qualche modo rassicurarlo. Tutto questo per dire che forse mediamente i medici "standard" umanamente non sono un gran che in gamba e questo io direi che è un problema.
    PS: non sto parlando in astratto, ma per esperienza familiare.

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  18. Mio figlio ha la fibrosi cistica, brutta bestia. Malattia degenerativa del tessuto epatico, pancreatico e soprattutto polmonare. Ad oggi l' aspettativa di vita in italia (n.b.: non vita media) è di circa 38 anni. Questo seguendo faticose e lunghe fisioterapie respiratorie quotidiane, frequenti ricoveri, quintali di farmaci , esami per individuare eventuali colonizzazioni batteriche da attaccare con dosi altissime di antibiotici per bocca o endovena. Ci sono forme più lievi con sufficienza pancreatica, ma da seguire comunque attentamente in centri fc che per fortuna , grazie ad una legge ad hoc , si trovano in ogni regione italiana (spesso 1 centro di riferimento e 2 o 3 centri di supporto). I nostri medici sono spesso pediatri ( quando è nato mio figlio l' aspettativa di vita era di circa 13 anni ed è andata aumentando negli anni grazie alla ricerca ) altamente specializzati e qualificati, allo stesso livello e talvolta superiori a centri europei e americani, tant' è vero che la sopravvivenza è la stessa. Abbiamo una legge, la 548 che ci tutela in tutto e per tutto. Nessuna Asl potrà mai rifiutarsi di fornirci un medicinale, qualsiasi esso sia, prescritto dal centro. Nei centri fc abbiamo a disposizione gratuita e prenotabili in un unico percorso di day hospital, psicologi, nutrizionisti, assistenti sociali, e come è ovvio tutte le figure mediche necessarie: radiologi, otorino, pneumologi, andrologi, fisioterapisti ecc.... . Scusate la lunga premessa. Questo per raccontare che nel corso degli anni ho conosciuto genitori che nonostante avessero a portata di mano il meglio possibile e gli strumenti necessari per comprenderlo ( cultura e censo medio alto, non persone con vite problematiche o situazioni instabili) , hanno preferito affidare la salute del loro figlio ad un omeopata. Dico, la fibrosi cistica curata da un OMEOPATA. Inutile far loro notare gli evidenti sintomi di una precoce situazione di gravità: torace a botte, unghie ricurve, tosse continua. Per loro tutto andava alla perfezione. Nessun enzima pancreatico per assimilare il cibo, se gli facevo notare la scarsa altezza e peso, era perchè così di natura. Anzi, bandivano dalla tavola latte (secondo la stupida leggenda che produca muco) e carne. Nessuna coltura dell' escreato per tenere testa alle infezioni croniche polmonari (son mali di stagione.....), nessun antibiotico, nessun supporto vitaminico nè fisioterapia. Loro figlio stava bene così. Probabilmente ci credevano così tanto da riuscire a convincersi . Non riesco a comprendere il perchè. Cosa scatta in testa alla gente, che gli dice la testa ? Potrei capire in situazioni disperate, quando tutto è stato provato, ma così, appena dopo la diagnosi, decidere che i protocolli di cura adottati in tutto il mondo non vanno bene per tuo figlio, e che è meglio curarsi con l' omeopatia..... . Inutile dire che la storia ha avuto un esito infausto. I genitori sono stati denunciati dal centro fc (a cui erano sconosciuti )in cui hanno portato ormai in fin di vita il figlio. So che non hanno pagato la loro dissennatezza, perchè per la legge italiana loro hanno seguito le indicazioni del medico omeopata. E neanche il medico omeopata ha pagato, perchè i genitori non l' hanno denunciato. E il centro non può denunciarlo. E continuerà a fare danni. Dunque non è la mancanza di empatia, supporto psicologico o di mezzi che produce questi casi. Neanche una generica ignoranza. Trovo che molti abbiano ataviche sovrastrutture di diffidenza verso la scienza medica e chi la traffica . Il clima di questi tempi complottari antilobbistici ( ? ) non può che peggiorare la situazione. Che possiamo fare noi gente comune per espandere la lobby dei razionalisti illuministi adoratori del metodo scientifico ?

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  19. Trovo che molti abbiano ataviche sovrastrutture di diffidenza verso la scienza medica e chi la traffica .

    Non sempre, spesso (come scritto in questo articolo), noto proprio una negazione del problema, totale. Un estraniarsi da ogni pensiero, tutto va bene, nonostante l'evidenza. Ne ho avuto ennesima esperienza poche settimane fa. Una donna presentatasi per una tosse. All'anamnesi (la "storia" clinica) non ha fatto cenno a malattie particolari, disturbi o terapie in corso, tutto bene. Quando ha mostrato i suoi esami è emersa una situazione gravissima, tumore in fase mestastatica,diagnosticato due anni prima e da lei del tutto ignorato. Senza parole.

    Che possiamo fare noi gente comune per espandere la lobby dei razionalisti illuministi adoratori del metodo scientifico ?

    Tenere duro, dare l'esempio (esattamente come hai fatto tu, grazie), crescere chi ci sta vicino nella bellezza del progresso e non nel buio della ragione.

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  20. Senza parole
    Ok, ma la paziente che ha detto quando lo ha fatto presente?

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  21. Grazie a lei, Salvo, per il lavoro di informazione che ha intrapreso. Ce n' è un gran bisogno .

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  22. la paziente che ha detto quando lo ha fatto presente?

    Negava. Alla domanda: "ma il medico le ha detto cosa significa questo risultato (era un referto di una TAC)?" mi ha risposto che per lui era un tumore e che doveva operarsi d'urgenza, ma lei stava bene, quindi non c'era motivo di operarsi o di fare altro. Era andata in ospedale perché la tosse ormai le impediva di respirare bene (ma la tosse era "solo" un sintomo della situazione).
    Non posso dire altro.

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  23. Va detto anche che criticare queste medicine alternative é piú facile per un medico (o un biologo), che non per altre persone, almeno a livello di credibilitá da parte del pubblico.
    Se ad esempio un infermiere proponesse una terapia anticancro a base di caffé all'orzo, molti dubiterebbero delle sue capacitá mediche (almeno lo spero).
    Se peró quello stesso infermiere attaccasse questa pseudoterapia, allora lo crederebbero in pochi, perché non ha qualcosa di paragonabile ad una laurea in medicina.


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  24. Il problema sorge quando queste terapie alternative te le propone un medico di base. Per curiosità ci sono andata anche io, presentando il problema di mio figlio. A me è bastato sentirmi dire che la fibrosi cistica è una specie di allergia da curare modificando l' alimentazione , evitando antibiotici e usando al loro posto l' aglio, per insultarlo pesantemente. Però ha convinto più di un genitore con le sue teorie. E senza usare particolari suggestioni da guaritore, come mi sarei aspettata recandomi lì. Escludendo casi di genitori superinformati sulla malattia genetica del proprio figlio come siamo noi che frequentiamo un centro, e non possiamo avere giustificazioni nel seguire strampalate teorie , immagino che sia molto comprensibile chi si reca da questi medici da sano. I pediatri del vicino ospedale mi hanno detto che ricevono spesso piccoli pazienti del suddetto omeopata ( purtroppo non il solo ) con piccoli malanni che trascurati (leggi curati con omeopatia e dieta) diventano gravi. In fin dei conti questi genitori si sono rivolti ad un medico di base. Medico di base omeopata. Deve esserci una tutela dei pazienti a priori che possa salvaguardare anche chi non ha possibilità di discernere. Ad esempio impedendo ai medici di base di "curare" con "medicine" non convenzionali. In altre parole: vuoi curare con omeopatia, pranoterapia, agopuntura, osteopatia, chiropratica, ecc? NON PUOI lavorare come medico di base. Tantomeno come pediatra.

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  25. Si può denunciare un "medico" (ci metto le virgolette, perchè un omeopata secondo me non può fregiarsi del titolo di medico) perchè combina 'sti danni?
    Già pretendere di curare un raffreddore con l'omeopatia è un insulto alla ragione, ma dire che gli antibiotici e le terapie non servono, come in questo caso, non ricade in ambito penale?
    A denunciarlo può essere solo il genitore che si è sottoposto alla cura con l'evidente peggioramento del figlio o anche chi è a conoscenza di questo comportamento per vie "indirette"?

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  26. Deve esserci una tutela dei pazienti a priori che possa salvaguardare anche chi non ha possibilità di discernere.

    È uno dei tanti insulsi controsensi degli ordini dei medici, hanno anche un "albo speciale" nel quale bisogna essere iscritti per esercitare.
    Censurarli sarebbe forse inutile, tanto chi ci crede non cambierà idea, l'ideale sarebbe diffondere più informazioni possibili su questo tipo di cialtronerie colpendo queste persone in ciò che li farebbe rinsavire: il portafogli.
    Se nessuno andasse dagli omeopati diventerebbero una specialità in estinzione, cosa auspicabile, ma ancora lontana visto l'appoggio che ha la loro lobby.

    Si può denunciare un "medico"

    Solo se commette un reato, ma molti omeopati sono furbi, finché possono ti "trattano" con gli zuccherini, quando si rendono conto che il problema peggiora passano alle medicine. Qualcuno che fa danni c'è e qualcuno condannato pure, ma anche i pazienti spesso evitano per la vergogna di dover raccontare la loro ingenuità.

    A denunciarlo può essere solo il genitore che si è sottoposto alla cura con l'evidente peggioramento del figlio o anche chi è a conoscenza di questo comportamento per vie "indirette"?

    Se ci sono prove (chiare ed oggettive) di comportamenti scorretti, pericolosi, non deontologici, chiunque, qualsiasi cittadino, può segnalare un medico al suo ordine professionale.

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    1. È sicuramente necessario diffondere conoscenza su questi argomenti, ma penso che sia molto difficile farlo, anche perchè non è detto che dall' altra parte ci sia capacità di comprendere, voglia di perder tempo ad ascoltare, voglia di mettere in discussione le proprie convinzioni. Va bene parlarne e scriverne il più possibile, ma quando un medico ti continua a proporre un medicinale omeopatico, in qualche modo ti rassicura sul fatto che di quel rimedio ci si possa fidare: " Me l' ha segnato il dottore...." ...e la vedo dura....
      Sogno il giorno in cui per legge sui medicinali omeopatici sarà riportato a caratteri cubitali: " NON SOTTOPOSTO A VERIFICHE SPERIMENTALI CONDOTTE CON METODO SCIENTIFICO." Almeno quanto sogno di leggere sulle confezioni di medicinali testati :" MEDICINALE SPERIMENTATO SECONDO METODO SCIENTIFICO DOCUMENTATO E RIPRODUCIBILE. POTREBBERO ESSERE STATE UTILIZZATE CAVIE " . Così, chi non vuole si cura con cristalloterapia, limone e peperoncino. Ma è appunto un sogno !

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  27. Da quello che so io, ci sono degli omeopati che sostengono che l'omeopatia per certe patologie va ad affiancare le cure allopatiche.
    In pratica se avete un'appendicite servono l'intervento chirurgico e gli antibiotici, ovviamente insieme ai rimedi omeopatici.

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    1. Probabilmente esistono. Ma se i rimedi omeopatici non hanno nessuna dimostrazione di validità scientifica, perchè um medico serio dovrebbe prescriverlo ? Forse l' appendicite ha bisogno di un aiuto psicologico per guarire, tanto da trarre utilità dall' effetto placebo dell' acqua e zucchero omeopatico ?

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  28. Sulla questione a suo tempo fu interpellata la Fondazione Ricerca FC, che a sua volta girò la domanda ad un Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. Dalla lunga e articolata risposta si capisce quanto sia sfumato il limite dell' agire nell' interesse di un minorenne, di come sia difficile di fatto sporgere denuncia senza che i diretti interessati lo facciano, e di quanto in questo contesto possano continuare ad agire persone potenzialmente pericolose. http://www.fibrosicisticaricerca.it/Fibrosi-Cistica/Domande-e-risposte/Quando-laffidarsi-a-cure-alternative-mette-a-rischio-la-vita-di-un-malato

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  29. Sulla questione a suo tempo fu interpellata la Fondazione Ricerca FC, che a sua volta girò la domanda ad un Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni. Dalla lunga e articolata risposta si capisce quanto sia sfumato il limite dell' agire nell' interesse di un minorenne, di come sia difficile di fatto sporgere denuncia senza che i diretti interessati lo facciano, e di quanto in questo contesto possano continuare ad agire persone potenzialmente pericolose. http://www.fibrosicisticaricerca.it/Fibrosi-Cistica/Domande-e-risposte/Quando-laffidarsi-a-cure-alternative-mette-a-rischio-la-vita-di-un-malato
    Tant' è che questi genitori, denunciati dal centro fc non hanno subìto condanna. L' omeopata non fu denunciato in mancanza di documentazione certa.

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  30. Sogno il giorno in cui per legge sui medicinali omeopatici sarà riportato a caratteri cubitali

    Non cambierebbe nulla. Chi crede nell'omeopatia è diverso da chi crede nelle varie cure bufala (Simoncini, Di Bella...), perché queste ultime si ammantano di scientificità con bei giri di parole, l'omeopatia è niente per definizione.
    Forse non tutti sanno che nei prodotti omeopatici c'è scritto (DEVE esserci scritto, per legge) "senza indicazioni terapeutiche approvate", che significa "non serve a niente", ma nonostante questo...

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  31. Questo articolo ha molte inesattezze sul metodo Gerson.
    Innanzitutto i succhi di frutta e verdura non sono né frullati né centrifugati. Si estraggono con un estrattore di succhi. Quello usato negli ospedali che applicano il metodo sono i Norwalk a due stadi, uno stadio simile ad un tritacarne riduce in poltiglia i vegetali, la pressa idraulica poi ne estrae il succo.
    Altri estrattori sono a coclea (tipo il passapomodoro) o a doppio ingranaggio.
    Le centrifughe non sono adatte perché ossidano e distruggono enzimi e vitamine.
    È l'unico modo per fare assumere l'equivalente di 6Kg di vegetali al giorno. I frullati sono impraticabili perché hanno ancora tutte le fibre.
    I clisteri di infuso di caffè non sono un'idiozia dato che dal dopoguerra sono stati studiati i loro effetti disintossicanti sul fegato. Sono solo caduti in disuso.
    Il metodo Gerson prevede anche alcuni farmaci tra cui laetrile, Vit. C in grandi quantità, aspirina ed altro a seconda della patologia da trattare. Va coadiuvato da idrocolonterapia e cura di disbiosi intestinali.

    Il Metodo Gerson è stato usato su Re Giorgio V d'Inghilterra, ed è praticato dalla famiglia reale, il Principe Carlo ha parlato in più occasioni dei clisteri di caffè che fa periodicamente.

    Io studio psicologia e neuroscienze il metodo Gerson l'ho usato con successo su una anoressica. I succhi di vegetali pressati vengono assorbiti in 15 minuti circa e non causerebbero lo stesso stimolo ad andare a vomitarli come il cibo solido e ricco di fibre.
    Se l'anoressia è difficile da curare almeno si può mantenere in vita la paziente con i succhi estratti con la pressa.

    Il metodo Gerson è stato usato dalla Dr.ssa De Petris su un paziente guarito di cancro ed apparso alla trasmissione le Iene. Si vede chiaramente nel video una pressa per vegetali in acciaio inox a doppio ingranaggio.

    Il metodo Gerson non garantisce successi nel 100% dei casi, ma ha molta letteratura di guarigioni. È praticato in Giappone (clinica Loma Linda), in Portogallo, Ungheria, UK, ed altri ospedali.

    Al Metodo Gerson però va associato un completo cambiamento di stile di vita. La guarigione non è solo data dalla disintossicazione. Ma è necessario eliminare anche eventuali disagi psicologici che hanno posato il terreno per la patologia.
    E bisogna passare ad un'alimentazione vegana per il 70% crudista, che si consiglia di mantenere per il resto della vita.

    Il principio del Metodo Gerson è applicato alle diete vegane e crudiste fruttariane per curare il diabete di tipo 2. La ASL di Milano ha formato 1000 medici per prescrivere questo genere di diete ai malati.

    Non ho ben capito il perché di questo accanimento per uno dei pochi metodi alternativi che ha una buona letteratura di guarigioni nel mondo per malattie legate al metabolismo.
    È ovvio che il Gerson non potrà curare anche un adenocarcinoma polmonare da asbestosi.

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  32. @Mr. Mechano
    chiedo scusa in partenza per il linguaggio scurrile. Ma la sua è una grandissima stronzata, parto dal fatto della puttanata della storia dell'asl di Milano che bla bla bla vuol veganizzare i suoi pazienti, e visto che ha preso tale cantonata con questa affermazione immagino quante altre stronzate abbia detto senza neanche sapere di cosa sta parlando, visto che la ASL di Milano si è preoccupata di aumentare gli alimenti vegetali nelle diete e non sta preparando delle diete assolutamente vegetariane... poi i vegani hanno portato dalla loro parte omettendo tante cose, ora anche il metodo Gerson recrimina qualcosa su tale scelta della ASL. Questo accanimento su questa emerita stronzata te la spiego io, perchè non è niente di alternativo, solo cazzate su cazzate per finire di rincoglionire gente già rincoglionita di suo.
    Cordiali Saluti

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  33. La povera Jessica è morta. Non è più utile "alla causa". Meglio far sparire rapidamente le sue parole dal sito del "metodo Gerson". L'articolo linkato qui sopra non è più disponibile. Rimane una fugace menzione per la "Wellness warrior" in questa pagina:

    http://gerson.org/gerpress/5-things-that-are-educating-exciting-inspiring-us-this-month/

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  34. Mi chiedo a quando un bell'articolo con tutte quelle decine di migliaia di casi di gente morta dopo essere stata torturata con le cure tradizionali.
    Certo, storie come queste fanno riflettere, anche perché questa persona ha confuso i suoi obbiettivi e - piuttosto che cercare la vera guarigione - ha cercato i soldi, ma che la chemio e tutti i protocolli utilizzati non siano l'unica via (né la migliore) per me resta un dato di fatto.

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  35. @ Stefano:

    è sparita anche la sua pagina Facebook...

    @ blualessandro:

    Mi chiedo a quando un bell'articolo con tutte quelle decine di migliaia di casi di gente morta dopo essere stata torturata con le cure tradizionali

    Congettura di WeWee
    Postulato della legge di Godwin

    "In un dibattito sull'efficacia di una medicina alternativa la discussione verterà sugli effetti della chemioterapia".

    Puntualmente. I clisteri di caffè comunque, sono economici e disponibili in tutte le torrefazioni, non capisco perché agitarsi tanto, uno ci va, compra un kg. di caffè e si fa un bel clisterone, così fa dispetto alla chemioterapia ed alle "cure tradizionali". :)

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  36. Non sarei tanto sarcastico, visto che io ho accanto una donna curata con i metodi tradizionali e ne ho potuto constatare gli effetti.
    Ho inutilmente cercato di convincerla ad un consulto con il Prof. Di Bella (di cui lei ha ampiamente demolito il Metodo), dopo che una delle persone con cui avevo parlato mi ha mandato la cartella clinica integrale da cui si poteva constatare la REMISSIONE TOTALE di un carcinoma mammario di grado 3.

    A proposito del suo articolo sul Metodo Di Bella mi stupisce che non venga citata l'indagine del giudice Guariniello e la scandalosa sentenza di assoluzione in base alla quale:
    - si riconosce che la sperimentazione è stata un bluff, perché non fu seguito il protocollo indicato da Di Bella
    - fu giustificato l'errore dall'urgenza con cui era stata predisposta la sperimentazione

    Eppure oggi si continua a citare gli esisti (falsati) di quella sperimentazione come dato per demolire quella cura. Io lo trovo immorale.

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  37. Alcuni giorni fa é tornata una mia collega colpita da un cancro, e ci ha raccontato le sue esperienze.
    A un certo punto un suo conoscente (tra l'altro anche infermiere), le ha consigliato di leggere il post di Di Bella sul blog di Beppe Grillo.
    Francamente non me la sono sentita d'intervenire per la delicatezza della situazione, ma in quel momento ho rimpianto un pó i tempi in cui l'Inquisizione bruciava gli eretici. :)

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  38. Per fortuna non basta cancellare una pagina per farla scomparire da Internet...

    http://web.archive.org/web/20140801121616/http://gerson.org/gerpress/why-i-owe-my-life-to-gerson/

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  39. io ho accanto una donna curata con i metodi tradizionali e ne ho potuto constatare gli effetti.

    Io non sono per niente sarcastico. Cose le impedisce di curarsi con il caffè o i frullati, sinceramente non lo capisco, costano pure poco. Sono truffe, certo, ma ognuno deve essere libero di scegliere per la sua salute. Apra il portafogli e si curi come preferisce, oggi l'ignoranza è poco giustificabile, le informazioni ci sono, per chi le vuole, per i babbei invece c'è sempre il ciarlatano pronto a fare promesse, basta una telefonata.

    mi stupisce che non venga citata l'indagine del giudice Guariniello e la scandalosa sentenza di assoluzione

    È citata eccome ma lei, come prevedevo, è semplicemente male informato. Il giudice Guariniello non ha indagato sul caso Di Bella, visto che l'indagine è stata spostata a Firenze ed il relativo magistrato ha archiviato (non ha assolto proprio nessuno) l'indagine perché la sperimentazione non mostrava alcuna irregolarità. Si informi meglio su temi così delicati.

    si riconosce che la sperimentazione è stata un bluff, perché non fu seguito il protocollo indicato da Di Bella

    Falso. Il prof. Di Bella ha seguito e concordato personalmente le caratteristiche dei protocolli, ne ha deciso i passi con la commissione firmando di mano sua i documenti, quando si è accorto che morivano tutti ha iniziato a trovare scuse, un classico. Eppure c'è ancora chi ci crede, come si vede. :)

    fu giustificato l'errore dall'urgenza con cui era stata predisposta la sperimentazione

    In che senso fu "giustificato l'errore", quella sperimentazione, momento tragico per la scienza italiana, non doveva nemmeno partire. Non si può sperimentare qualsiasi ciarlataneria tanto per "accontentare il popolo", neanche nei paesi del terzo mondo. Ma lei pensa davvero che una cura efficace sia stata boicottata da tutto il mondo? Davvero?
    Lei pensa veramente che se io avessi trovato un solo spiraglio, una possibilità che quella pseudocura avesse un minimo effetto non lo avrei detto? Ma in che mondo vive?
    In ogni caso le ripeto, apra il suo portafogli, faccia una telefonata e si curi come vuole, Di Bella, danze vodoo o artigli di pipistrello, oppure scelga la medicina, inutile venire qui a lamentarsi, le truffe esistono perché ci sono gli ingenui e la storia che ho raccontato ne mostra un caso.

    PS: Qui non si parla della cura Di Bella, quindi fine del discorso. Grazie.

    RispondiElimina
  40. blualessandro:

    non ho pubblicato il tuo commento, oltre ad essere proibito insultare nei commenti, lo è anche inserire link a siti non scientifici.
    Inoltre ti avevo chiesto di non continuare con un argomento che non c'entra nulla.
    Se sei interessato al "metodo Di Bella" ho pubblicato un documento lunghissimo che ne spiega caratteristiche e particolari, lo trovi nella colonna a destra di questo blog.

    Rileggi il regolamento per favore, prima di ulteriori commenti.

    Grazie.

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  41. La morte e le malattie esistono per tutti gli esseri viventi: non possiamo farci nulla. Tuttavia, è giusto cercare di guarire, senza considerare la malattia un male, ma un modo con cui l'organismo cerca di guarire. Quindi non va combattuta la malattia, bensì assecondata. Sono d'accordo con gli antichi saggi che parlavano di "vis sanatrix naturae". Il che significa che sarebbe opportuno permettere a un corpo malato di guarire secondo natura, piuttosto che ostacolare tale processo, tenuto conto che il corpo potrebbe anche non farcela, se il male è troppo virulento.

    I seguaci della medicina tradizionale e quelli delle cure alternative, quando dibattono sull'efficacia della prima o sulla validità delle seconde, mi ricordano i ragazzini che sotto la doccia in palestra si sfidano a chi ce l'ha più lungo.

    Invece, siccome siamo tutti sulla stessa barca e tutti miriamo a vivere felici e in buona salute, dovremmo condannare sia la vivisezione, senza definirla "ricerca scientifica", che le mire commerciali delle industrie farmaceutiche, riconoscendo onestamente che queste interferiscono pesantemente sulle scelte dei singoli pazienti e sulle cure dei malati.

    Quando smetteremo di idolatrare il Sistema industriale del farmaco, sarà una buona base di partenza per trovare cure razionali, intelligenti ed etiche, che corrispondano ai bisogni reali della gente.

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  42. Quindi non va combattuta la malattia, bensì assecondata.

    È quello che ha fatto Jessica, pensava di combattere la malattia con i succhi di frutta non sapendo che al tumore gli fai il solletico (mica è medico lei, ma era stata informata). Poi nessuno obbligherà nessuno a curarsi in ospedale o ad assumere medicine, di gente che "asseconda" la malattia ne ho vista nella mia carriera, il momento più difficile è quello di medicare le ulcere sanguinanti che affiorano alla pelle, sono molto dolorose, anche i vestiti si impregnano dell'odore di necrosi, molto intenso, avvertibile a distanza, per il resto si muore con molti dolori e contorcendosi dalle sofferenze ma abbastanza velocemente. Sono scelte, ci mancherebbe, l'importante è essere ben informati, poi ognuno è padrone della propria vita.

    Quando smetteremo di idolatrare il Sistema industriale del farmaco, sarà una buona base di partenza per trovare cure razionali, intelligenti ed etiche, che corrispondano ai bisogni reali della gente.

    Mah, credo che oltre ai loro proprietari nessuno idolatri il sistema industriale del farmaco, però rinunciandovi poi bisognerebbe capire chi fabbricherebbe il farmaco o la siringa, perché è facile fare il "naturale" con il cassetto pieno di antibiotici.

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  43. "Quindi non va combattuta la malattia, bensì assecondata"

    Mmmmh, li preferivo quando sostenevano di essere Napoleone o Giulio Cesare!

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  44. Freeanimals, non ho accettato il tuo commento, leggi il regolamento per favore, non sono ammessi link a siti non scientifici. Puoi riscriverlo, naturalmente, cancellando il link.
    Grazie.

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  45. Serve un ulteriore aggiornamento, purtroppo.

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  46. @salvodigrazia ma è possibile che si "aiutino" le cellule ad eliminare i metalli pesanti seguendo una specifica alimentazione?

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  47. è possibile che si "aiutino" le cellule ad eliminare i metalli pesanti seguendo una specifica alimentazione?

    Alcuni alimenti possono avere un blandissimo (quasi nullo) effetto chelante ma se non c'è un'intossicazione (che ha sintomi gravissimi, quindi visibili) non ha senso farlo. Se invece c'è un'intossicazione, per non morire, è bene assumere dei farmaci specifici.

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  48. Complimenti e grazie per le lunge disamine

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  49. ad oggi il sito http://jessainscough.com/ non è più accessibile

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